Incendio smartphone: conclusa l’indagine interna della Samsung Electronics, la colpa è delle batterie
Si può dire oggi conclusa l’indagine incendio smartphone: secondo quanto è stato dichiarato da Samsung Electronics, la causa delle continue esplosioni dei Galaxy Note 7 – che hanno costretto la nota azienda di produzione coreana a sospendere la vendita dei dispositivi ed a ritirare dal commercio gli smartphone rimborsando i clienti che li avevano acquistati – va ricercata nelle batterie utilizzate per i dispositivi, che hanno causato gli incidenti del Note 7.
Tutto ebbe inizio a ottobre 2016, quando, a causa dei continui incendi sui Galaxy Note 7 segnalati dagli utenti, la nota azienda di produzione di smartphone e prodotti di elettronica ha dovuto ritirare dal mercato i dispositivi, e sospenderne anche la produzione. Da quel momento, è quindi anche partita un’indagine interna dell’azienda, che ha deciso di vederci chiaro sulla vicenda: quanto confermato oggi dalla Samsung è che le batterie, di dimensioni irregolari, non aderivano bene alla struttura dello smartphone, causandone così l’esplosione.
Facendosi carico delle sue responsabilità, l’azienda, che ha chiuso così la sua indagine interna, ha rinnovato le sue scuse ai consumatori, ammettendo che per ottenere maggiore sicurezza nella produzione sono state adottate altre azioni correttive, che tengono anche conto delle misure di sicurezza previste per la progettazione e per la creazione delle batterie e degli smartphone stessi.