Pornografia studi: emergono alcune interessanti evidenze scientifiche in merito al rapporto che l’uomo ha con la pornografia
Un lungo ed interessante articolo proposto dalla BBC ha evidenziato, di recente, ciò che è emerso da alcuni studi effettuati sul legame tra essere umano e pornografia: un legame che sembra scontato in quanto da sempre, l’uomo, utilizza la pornografia per un proprio tornaconto personale in fatto di erotismo e piacere ma che in realtà cela molte più sfaccettature di quanto possa sembrare.
Una tra le scoperte effettuate in merito è quella che vede l’uomo interessato molto al volto delle attrici, più che al loro corpo: inoltre, ad essere più avvezzi alla pornografia sono soprattutto gli americani, mentre gli italiani sono scesi al nono posto in classifica, con una media di visualizzazioni pari a circa 8 minuti.
Certezze, queste, che rappresentano alcune delle caratteristiche dell’essere umano e dei comportamenti e pensieri in merito alla pornografia: un aspetto della vita quotidiana, molto più comune e diffuso di quello che si possa immaginare e pensare, non solo per l’uomo, ma anche per la donna. Che è interessata alla pornografia esattamente come l’uomo, e che spesso tende a soffermarsi su filmati erotici, seppur con una sensibilità decisamente diversa.
Ansia e stress si combattono con lo yoga: è quanto è emerso – o meglio, quanto è stato confermato – da una recente ricerca scientifica portata avanti dagli studiosi e ricercatori della Georgia State University, i quali hanno analizzato le componenti di ansia e nervosismo delle persone prese in esame.
Secondo quanto emerge da una recente ricerca scientifica, lo yoga – ed in genere tutte le discipline che esprimono la necessità della meditazione e tutti i vantaggi ad essa collegati – potrebbe essere davvero un toccasana contro ansia, stress e depressione. È quanto è stato sempre detto da tutti coloro che, da diverso tempo, appoggiano lo yoga e considerano questa interessantissima disciplina come un’opportunità per affrontare ansia, nervosismo e stress. E adesso, questa affermazione sulla capacità delle discipline meditative di far rilassare corpo e mente, è finalmente stata anche confermata da studi conclamati.
In sostanza, quindi, secondo quando è emerso dagli studi dell’Università di Sidney, è vero che le persone che soffrono di dolore di schiena hanno una più alta probabilità di andare incontro a morte prematura – e ciò è confermato anche dal registro delle morti in confronto con il dolore alla colonna vertebrale – ma è anche vero che non è certamente il mal di schiena a determinare la morte prematura. In sostanza, infatti, è possibile che i dolori, specialmente quando sono acuti e durano per molto tempo, possano determinare una sorta di effetto domino, perché il mal di schiena influisce anche sulla normale condizione di vita e di salute dei pazienti. Lo Studio è stato reso noto sulla rivista European Journal of Pain, e dimostra, tra l’altro, che nella maggior parte sia un disturbo prevedibile ed in qualche modo anche evitabile: spesso, infatti, esso è determinato dalla posizione che si assume durante il sonno, motivo per cui gli scienziati consigliano l’uso di un materasso adatto, non troppo rigido né esageratamente morbido.