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Questi tristi giorni che stiamo trascorrendo in casa a causa del propagarsi in maniera incontrollata del Corona Virus nei telegiornali abbiamo ascoltato più volte delle importanti novità riguardanti il vaccino anti-Covid.19.
La prima azienda farmaceutica a dare buone notizie sulla questione vaccino è stata quella di Pfizer con BioNTech che proprio nelle ultime ore ci invia dati ancora più confortanti con un’efficacia del 95% e senza gravi effetti collaterali, con un giorno di ritardo anche l’azienda Moderna ha annunciato il suo lavoro, anch’esso con una grande efficacia e zero effetti indesiderati.
Ci sorprende come AstraZeneca che nei primi mesi si era mossa molto bene, sia così in ritardo sul suo vaccino.

E’ bene ricordare che l’azienda britannica operante nella ricerca scientifica ed in particolare nello sviluppo di farmaci aveva iniziato la sperimentazione del vaccino anti.Covid19 insieme all’Università di Oxford, ma in questi giorni sembra essere un pò indietro, anche se alcune voci riferiscono che entro 1-2 settimane ci sarà la pubblicazione dei primi risultati e se positivi, nel giro di poche settimane chiederà l’autorizzazione per la distribuzione.
Anche questo basa la sua efficacia, proprio come Moderna e Pfizer sull’impiego di materiale genetico artificiale (mRNA), i test sono stati avviati in molti Paesi quali Inghilterra, India, Brasile, Sudafrica e Stati Uniti.

Nel bel mezzo dell’estate ricordiamo che la sperimentazione dovette affrontare un piccolo intoppo, ovvero una forte infiammazione che coinvolse i volontari e che blocco momentaneamente il prosieguo dei lavori, per poi riprendere in totale sicurezza dopo circa sette giorni.
L’Unione Europea ricordiamo aver stretto un patto con AstraZaneca per la fornitura di 400 milioni di dosi, gli Stati Uniti ne hanno prenotato circa 300 milioni , in totale l’azienda dovrà produrre 2 miliardi di dose.
Con la speranza che nel giro di pochi mesi il mondo intero abbia un’ampia disponibilità di vaccini per fronteggiare questa brutta emergenza sanitaria.

Come noi tutti sappiamo la situazione sanitaria nel nostro Paese non è delle migliori, anzi questo Corona Virus ha messo in ginocchio il sistema ospedaliero mettendo al collasso anche i nosocomi più grandi, in particolare i reparti di terapia intensivi contano decine e decine di ricoverati.
Proprio per contrastare questa brutta situazione, il Governo centrale insieme al Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e i Governatori delle regioni hanno messo in piedi un piano per decidere le restrizioni da far adottare ad ogni singola regione, valutando 21 parametri.
All’inizio sembravano essere tutti d’accordo ma con il miglioramento della curve di contagio, i Governatori iniziano a inveire contro il Governo.

Dopo aver esaminati i ventuno parametri le regioni sono state poi collocate all’interno di tre fasce di colori, rossa arancione e gialla a seconda della criticità, la Lombardia ad esempio è stata collocata sin dall’inizio in zona rossa, la Campania invece inizialmente era stata collocata in zona gialla per poi fare un doppio balzo verso quella rossa, dove tutt’ora è collocata.
Gli indicatori elaborati già nella prima ondata di Covid-19 si dividono in indicatori sulla capacità di monitoraggio, quelli sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti  e gli indicatori sui risultato relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari.

In questi giorni dove la situazione relativa al numero di contagi sembra subire un lievissimo calo i vari governatori delle regioni italiane voltano le spalle al governo, sottolineando che gli indicatori di monitoraggio non sono così efficienti.
Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli sottolinea che la decisone di interpretare ed essere fedele ai 21 parametri porterà ad una situazione che cambierà settimanalmente a seconda della restrizione.
Vincenzo De Luca si scaglia invece senza mezzi termini contro la maggioranza di governo, rivendicando di aver suggerito già in tempi non sospetti il lock down nazionale , Toti invece richiede con urgenza una conferenza stato-regione poichè in totale disaccordo con i parametri.

 

 

L’AsusTek Computer Inc è da ormai un bel pò di anni, un’azienda leader nella produzione di computer, accessori per il networking e smartphone, con sede a Taiwan.
Già lo scorso anno aveva lanciato sul mercato lo Zenfone 6, un grande smartphone dal prezzo contenuto che è risultato essere un successo superando anche le più rosee aspettative.
Nel 2020 finalmente sono arrivati due nuovi modelli , Zenfone 7 e Zenfone 7 Pro, due modelli di fascia alta che collocano la casa madre Taiwanese tra i più grandi colossi mondiali.
In questo breve articolo vi esporremo le caratteristiche peculiari e anche qualche piccolo dubbio in merito.

Lo Zenfone 7 versione Pro monta un processore Qualcomm Snapdragon 865 Plus con una GPU Adreno 650, mai fu associazione più forte di questa, con una Ram da 8 giga e uno spazio di archiviazione di 256 giga.
La fotocamera come nei modelli precedenti è la punta di diamante su cui punta insistentemente l’Asus, l’obiettivo ha un sensore  Sony IMX686 da 64MP, un’ottica ultra-grandangolare da 12MP e da un tele da 8MP con zoom ottico 3X.
Rimane l’idea della fotocamera ribaltabile come nei modelli precedenti ma con qualche piccolo accorgimento come la stabilizzazione ottica presente solo sulla versione Pro.

Ottimo anche lo schermo Amoled a 90 Hz da 6.67 pollici che porta inevitabilmente ad un aumento importante delle dimensioni del cellulare.
Anche la batteria risulta essere molto grande , un vantaggio perchè lo smartphone riesce a durare anche più di una giornata con un normale utilizzo, ma il peso potrebbe essere uno svantaggio per chi abitualmente lo porta nella tasca dei pantaloni.
Tutte queste migliorie portano naturalmente ad un minimo aumento del prezzo, per la versione Pro si parte da 799 euro.
Sicuramente lo smartphone è ottimo , i dubbi rimangono sulla questione peso e grandezza e sul prezzo, visto che Asus ci aveva abituato a dei prezzi ragionevoli.

In un momento davvero drammatico per la nostra nazione a causa del propagarsi senza freni di questo maledetto virus, arrivano delle buone notizie, in primis sul vaccino che sembra essere quasi vicino alla distribuzione, poi sulla questione test diagnostici, e la bella notizia in merito arriva addirittura dall’Italia.
L’Ospedale Pediatrico Mayer di Firenze che è famoso in tutto il mondo per la pregevole assistenza ai bambini e per la ricerca scientifica, ha messo a punto un nuovo test per diagnosticare la positività al coronavirus SARS-CoV-2.
Da lunedì prossimo verrà utilizzato come screening per i circa 1500 operatori sanitari che stanno lavorando in maniera impeccabile di fronte a questa catastrofe sanitaria.

Il nome dato a questo test è molto divertente, “Uffa” presenta delle novità davvero importanti.
Innanzitutto è un tampone solo ed esclusivamente nasale, non bisogna quindi raccogliere il campione anche in bocca e soprattutto è opportuno passarlo nelle narici senza andare in profondità ,la facilità prevede quindi l’auto somministrazione senza la presenza obbligatoria del personale sanitario.
Naturalmente il prelievo verrà sempre raccolto in una provetta e dovrà essere analizzato in laboratori specializzati e convenzionati con il sistema sanitario nazionale, ma potrà snellire le lunghe file ai drive-in e ai pronto soccorso degli ospedali.

Lo studio che hanno condotto gli studiosi del Mayer sulla validità del test hanno riportato ottime notizie , infatti si è potuto vedere che non esistono casi di falsi negativi o falsi positivi e che ha la stessa efficacia del classico tampone rino-faringeo.
Una buona notizia in un periodo davvero molto molto buio, soprattutto per il personale sanitario che proteggendosi di più automaticamente protegge anche i pazienti, ma potrà essere uno spiraglio importante anche per la questione affollamento dei nosocomi e dei drive-in.
A riguardo molte riviste scientifiche di fama internazionale hanno pubblicato con entusiasmo questo studio italiano.

 

Ancora una volta la Nazionale di calcio vince e convince nel test amichevole che si è disputato ieri sera allo stadio “Franchi” contro una compagine non del tutto irresistibile, l’Estonia.
Nonostante le numerose indisponibilità di calciatori importanti causa Corona Virus e l’assenza anche del Ct Roberto Mancini sostituito egregiamente dal suo secondo Evani, l’Italia rifila un netto 4-0.
L’Italia scende in campo con un nuovo 433, in porta il capitano Sirigu, difesa con Di Lorenzo , Bastoni, D’Ambrosio ed Emerson, in cabina di regia Sandro Tonali con le due mezz’ali  Gagliardini e Soriano, attacco a tre con Bernardeschi, Lasagna e il debuttante Grifo.

L’Estonia cerca di difendersi il più possibile, il Ct Voolaid schiera un 4231, senza però riuscire ad impensierire la retroguardia Italiana.
Il tecnico Mancini resta a casa a causa del Covid-19 e  può ritenersi soddisfatto della giovanissima Italia che ora inizia a far paura anche alle grandi del calcio dopo anni di buio.
Dopo 14 minuti l’Italia passa in vantaggio con una prodezza di Grifo bravo a combinare con Lasagna, il raddoppio arriva con il dieci azzurro, Bernardeschi che dopo una grande azione personale conclude a rete con un tiro dal limite dell’aria che non lascia scampo al portiere dell’Estonia.
I primi 45 minuti si concludono senza nessun’altra azione degna di nota.

Nella ripresa l’Italia continua a giocare la sua ottima gara, numerose sono le sostituzioni fatte dal mister Evani che mette in campo Pellegri, Luca Pellegrini, Calabria, El Shaarawy, Orsolini, Pessina.
Il terzo gol porta la seconda firma di Grifo, bravo a trasformare un calcio di rigore che Gagliardini abilmente si era procurato dopo un fallo in area di rigore.
La gara si chiude al minuti 86 quando un pimpante Orsolini prima subisce un fallo in area e trasforma in rete il rigore, siglando il suo secondo gol in Nazionale maggiore.
Una bella Italia conclude così il test amichevole.

 

Il lock down che abbiamo vissuto nei mesi che vanno da Marzo fino a Maggio a causa del Corona Virus ha ridotto drasticamente la possibilità di svolgere attività fisica in palestre o centri sportivi, l’impossibilità ad uscire fuori casa ha fatto si che molte persone iniziassero a seguire una dieta per mantenere a regime il proprio fisico.
La tendenza che sta impazzando sul nostro territorio è la dieta chetogenica, usanza che era già presente in epoca neolitica quando l’agricoltura non produceva ancora cereali e ortaggi.
La chetogenica nei primi anni veniva utilizzata come terapia per curare cefalea, epilessia e diabete in tempi in cui la scienza non era evoluta come oggi.

Questa alimentazione non prevede il consumo di zuccheri e quindi di carboidrati e l’organismo per produrre energia essenziale al mantenimento dei processi brucia i grassi accumulati e ingeriti con la dieta formando così i corpi chetonici, ecco da dove deriva il nome di questo schema nutrizionale.
La formulazione prevede che circa il 75% del fabbisogno calorico provenga dai grassi con la riduzione a meno di 30 grammi del consumo di carboidrati giornalieri, prevalgono anche macronutrienti come proteine e fibre.
Esistono nutrizionisti specializzati in diete chetogeniche poichè in questo campo il fai da te è molo rischioso.

Poichè ogni individuo è diverso dall’altro occorre conoscere alcuni parametri fondamentali per sviluppare poi lo schema alimentare più adatto.
In linea generale possiamo dirvi quali sono gli alimenti che più vengono usati e quelli sconsigliati, partendo da uova, pesce, carne, formaggio, verdure non zuccherine  frutta secca, olio extravergine di oliva, burro, grassi animali e vegetali altamente presenti  mentre quelli che vengono ridotti al minimo sono pane e pasta, legumi, zucchero, dolci tradizionali, patate, cereali e verdure zuccherine.
Alcuni testimoniano che in pochissimi tempo si perdono molti chili, ma la scienza è in contrasto con questa usanza.

Come sempre l’Apple non finisce mai di stupirci e anche questa volta lancia sul mercato una nuova tendenza, ovvero il fantastico iPhone 12 Mini , ovvero lo smartphone più piccolo e potente nell’era degli smartphone di dimensioni generose.
A soli pochi giorni dall’apertura degli ordini, lo smartphone 5g risulta essere il più leggero e sottile del mondo e al netto di svantaggi e vantaggi sembra essere davvero una bomba.
Le prime consegne e la disponibilità nei negozi inizia già venerdì 13 novembre anche se su alcuni siti online hanno già dato ai propri clienti la possibilità di pre-ordinare il nuovo gioiellino.

Il dispositivo presenta uno schermo da 5.4 pollici, totalmente assenti i pulsanti frontali con la sostituzione del Touch ID con il Face ID.
Disponibile in tantissimi colori, si parte dal solito bianco per passare al nero, al rosso e ai due nuovi colori , il verde chiaro e il blu che con la scocca in allumini fa giochi di colori davvero molto eleganti.
La parte dell‘hardware entusiasma molto nonostante il dispositivo sia assai piccolo, processore Apple A14 Bionic e doppia fotocamera con gli stessi megapixel del 12.
Piccolo problema riguarda l’autonomia della batteria, con un uso abbastanza frequente il cellulare si scarica dopo circa otto ore non benissimo soprattutto per chi sta fuori un’intera giornata.

Piccolo neo riguarda la scatole e gli accessori, infatti dopo aver messo in campo una nuova politica ambientale la casa madre Apple non consegna né l’alimentatore né gli EarPods e un solo cavo USB-C a Lightning compatibile con i normali alimentatori di tipo Usb-C.
Il listino prezzi entusiasma gli amanti della mela, abbiamo a disposizione iPhone 12 Mini da 64 GB a soli 839 euro, quello da 128 GB al prezzo di 899 euro e quello da 256 GB al prezzo di 1000 euro, in pratica circa 100 euro in meno rispetto al 12.
Tutte le caratteristiche che vi abbiamo elencate messe in comparazione con i prezzi fanno si che questo nuovo modello Aplle possa diventare in breve tempo il dispositivo più venduto sul mercato della telefonia.

La regione Campania che nella prima ondata di Covid-19 registratasi nei mesi che vanno da Marzo a Maggio aveva ben contenuto l’espandersi del virus, anzi era stata considerata in tutto il mondo come un modello di rigore da seguire meticolosamente.
Nei mesi estivi dove la situazione ai nostri occhi sembrava essere un pò più tranquilla, il governatore De Luca ha messo in campi sistemi di potenziamento in ambito sanitario, aumentando i posti letto della terapia intensiva e istituendo ospedali che ospitassero solo pazienti affetti da Corona Virus.
La situazione in questo momento però non è delle migliori, anche se viene indicata come Zona Gialla dal Ministero della Salute.

Il Comitato Tecnico Scientifico insieme al ministro della Salute Roberto Speranza ,nella giornata di ieri hanno ricontrollato i dati dei contagi che ogni giorno le regioni inviano all’istituto e la situazione della Campania nonostante i numeri assai importanti sembra essere da zona addirittura “verde”, tutto ciò ha insospettito un pò tutti.
Il caso Campania ha intasato le maggiori testate giornalistiche, a far scalpore i 4601 nuovi positivi a fronte di poco meno di 26mila tamponi di ieri e l’aumento dei posti di degenza di oltre 1300 unità con le terapie intensive passate in pochi giorni da 335 a 590 posti letto.

Nonostante questi numeri in Campania le file delle ambulanze ritornano ad occupare gli ingressi degli Ospedali, la gente per effettuare un tampone aspetta ore ed ore, addirittura l’ordine dei medici ha richiesto a gran voce il lockdown totale, prevedendo un collasso degli ospedali se i numeri continuano ad essere questi.
La giornata di ieri ha però evidenziato che nonostante l’invito a non uscire se non per necessità , la gente si è riversata in strada , a Napoli il lungomare è stato assalito da migliaia di persone, per fortuna a Salerno con la chiusura del lungomare la situazione è stata tenuta sotto controllo.

 

Il reflusso gastroesofageo è una patologia molto comune e in grande espansione sul nostro territorio, negli ultimi anni ha interessato circa il 20% degli italiani, presentandosi con segni e sintomi molto fastidiosi.
E’ una condizione  in cui il contenuto dello stomaco risale nell’esofago e si verifica in maniera equivalente sia negli uomini che nelle donne e si manifesta in genere in età adulta, dopo i trent’anni sicuramente.
Il cibo che noi ingeriamo arriva nello stomaco grazie ad un tubo chiamato esofago , da qui in poi iniziano i primi guai che portano alla sintomatologia, ecco che in una lunga intervista ne ha parlato  il Professor Pier Luigi Rossi, Specialista in Scienza della Alimentazione e in Igiene e Medicina Preventiva e docente universitario.

Alcune caratteristiche alimentari, come la voracità, dominanza cibo solido sul cibo liquido, ridotta masticazione, alcool, eccesso di sale e di caffè portano ad uno stazionamento maggiore del cibo nella cavità gastrica, determinando il reflusso gastro-esofageo , ovvero l’acido cloridrico passa dal compartimento gastrico a quello esofageo che ha una struttura che non sopporta la forte acidità , motivo per cui compare il sintomo cardine di questa condizione, il bruciore.
Per arginare e prevenire questo malessere è fondamentale eseguire una dieta ben precisa.
I cibi caldi , minestre, passati di verdura facilitano la motilità gastrica e lo svuotamento , evitando una lunga permanenza e quindi il reflusso e il senso di bruciore.

La sintomatologia è abbastanza importante e fastidiosa, al bruciore nella parte alta dell’addome  e dietro lo sterno si associa molto spesso rigurgiti acidi ed il ritorno di cibo in bocca in maniera particolare dopo aver consumato pasti molto abbondanti.
La cura viene esplicata con dei farmaci e un cambiamento dello stile di vita, in alcune condizioni severe si ricorre anche alla terapia chirurgica.
I farmaci usato maggiormente sono quelli da banco, ovvero antiacidi in terapia singola o in associazione con aginati, inibitori della pompa protonica e antagonisti dei recettori H2.

 

 

La Volkswagen è uno dei maggiori produttori di automobili, famosissima in Germania dove risiede la sua sede principale , ma ormai da anni il marchio è il più ricercato e uno dei più venduti sul mercato auto internazionale.
Negli ultimi tempi alle ormai storiche e sportive GTI alla GTI Clubsport, alla GTD diesel  e all’ibrida ricaricabile GTE, sul mercato è stata lanciata una nuova generazione di Golf R, l’automobile con marchio tedesco più potente di sempre.
Le prime consegne dovrebbero esserci intorno a Marzo 2021, per trazione integrale e potenza potrà sfidare senza problemi le grandi produttrici rivali , il prezzo dovrebbe avvicinarsi ai 50 mila euro.

Con i suoi 320 cavalli di potenza, la Golf R si distingue per il suo assetto sportivo e un look davvero formidabile, in commercio al momento solo la versione con cinque porte.
Le ruote sono da 18° ma in opzione possono essere montate anche le ruote da 19°, particolarmente bello è l’alettone alla base del tettuccio posteriore.
Gli scarichi sono quattro, due per ogni lato, su richiesta si può avere l’impianto Akrapovic, realizzato in titanio e più leggero rispetto a quello standard.
Presenta inoltre l’assetto ribassato rispetto alle altre Volkswagen, freni maggiorati , molle stabilizzatrici e sbarre anteriori molto più rigide per migliorare la tenuta su strada.

Il sistema a trazione integrale è la grande novità di questa auto, il sistema è chiamato 4Motion ed è stato montato per migliorare la tenuta su terreni difficili e migliorare l’esperienza alla guida.
Presenta quattro programmi di guida: Comfort, per  tutti i giorni, Sport e Race per la guida sportiva, e l’Individual personalizzabile dal guidatore.
Monta il noto motore turbo benzina 2.0 TSI,  4,7 secondi per lo 0-100 e la velocità massima è stimata essere compresa tra i 250 e 270 km/h.
Ecco che gli amanti del marchio tedesco sono già pronti ad acquistarla come regalo per il prossimo 2021.

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