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La situazione Coronavirus in Italia è abbastanza allarmante, nelle ultime settimane la curva dei contagi anche se molto lentamente sta iniziando a salire, questo anche a causa dell’arrivo di nuove varianti, in particolare quella inglese che sembra essere molto più contagiosa soprattutto tra i ragazzini.
Molte regioni da questa mattina saranno in fascia rossa, non ci si potrà muovere se non per esigenze di lavoro o di salute, queste drastiche decisioni sono state prese al fine di non affollare di nuovo, le strutture sanitarie, che iniziano a non avere più posti letto disponibili.
Il  governo sta pensando di mettere in atto una nuova strategia.

Nel tardo pomeriggio è prevista una riunione davvero importanti tra alcuni esponenti del governo, a presiedere ci sarà Mario Draghi, poi il Ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro per gli affari regionali Mariastella Gelmini, il capo del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo e il nuovo commissario per l’emergenza Covid-19 Giuseppe Figliuolo, il tema centrale sarà l’istituzione di un lockdown nazionale fino alle festività Pasquali.
Si discuterà sul coprifuoco, possibile anticipo di due o tre ore , rispetto all’orario vigente.
Dopo l’incontro, il Premier italiano conferirà i fatti alla maggioranza per decidere insieme quale strategia usare.

L’idea di un lockdown generalizzato dovrebbe innanzitutto far calare velocemente il numero di positivi ed isolare finalmente queste varianti tanto pericolose, e poi consentirebbe di accelerare i tempi per la campagna vaccinale.
A proposito di vaccini, finalmente arrivano buone notizie, in arrivo circa 9 milioni di dosi entro fine mese e dal 1° aprile e per i prossimi tre mesi dovrebbero arrivarne circa 17 milioni al mese.
Si lavora anche alla chiusura delle attività commerciali almeno nelle città in cui vige la zona rossa.
In tarda serata dovrebbero esserci informazioni più precise a riguardo, gli italiani sperano solo di ritornare a vivere una vita normale.

 

Brutte notizie per gli abitanti della regione Campania, il territorio governato ormai da ben due legislazione da Vincenzo De Luca, dopo quindici giorni in zona arancione, ritorna in zona rossa dal prossimo lunedì.
Ad annunciarlo è stato proprio il governatore campano durante la solita diretta Facebook che va in onda ogni venerdì pomeriggio, tra l’altro ha toccato numerosi argomenti oltre il cambio colore, tra i più importanti la campagna vaccinale.
La conferma del passaggio in zona rossa, da lunedì mattina, è arrivata pochi minuti fa anche da una nota del ministro della salute, Roberto Speranza.

De Luca come sempre parla apertamente ai suoi concittadini, rimproverandoli per i loro atteggiamenti avuti soprattutto negli ultimi weekend di sole, dove spiagge e piazze erano gremite di gente, molti di loro irrispettosi nel portare mascherine e mantenere il distanziamento.
A gravare pesantemente sulla questione contagi anche la presenza delle varianti, in particolare quella inglese, in forte crescita soprattutto tra i giovani studenti, ecco il motivo perchè il Presidente già da una settimana aveva chiuso tutti gli Istituti Scolastici.
Anche la rete ospedaliera inizia a registrare l’aumento dei ricoveri, soprattutto nelle zone del napoletano, dove il virus circola in maniera incontrollata.

Le zone vesuviane e il napoletano sono veri e propri focolai Covid-19, il totale abbandono delle amministrazioni comunali e l’assenza di Forze dell’Ordine renda davvero difficile il controllo del virus.
Anche per questo in alcuni comuni, quali Torre Annunziata, nei prossimi giorni verranno fatto tamponi gratis a tutta la popolazione, in modo da isolare i positivi e cercare di spegnere i focolai.
Piccolo accenno anche alla questione vaccini, per fortuna in Campania circa l’80% delle dosi disponibili sono state inoculate, per metà mese dovrebbe completarsi la vaccinazione agli over 80 e al personale scolastico, inoltre da lunedì anche le Forze dell’Ordine potranno aderire alla campagna.

 

L’imminente arrivo della terza ondata di Coronavirus preoccupa e non poco l’Unione Europea, soprattutto per la questione vaccini, ad oggi l’EMA ha approvato solo quelli di Pfizer/Biontech, Moderna e in ultimo AstraZeneca, purtroppo però le aziende produttrici non stanno rispettando i contratti, facendo registrare numerosi ritardi nelle consegne.
Da tempo però si parla in maniera piuttosto positiva del vaccino russo, lo Sputnik V.
L’Europa seppur con ritardo starebbe pensando di visionare a stretto giro i dati clinici provenienti dalla produzione del vaccino, nel caso fossero positivi anche in Europa potrebbe essere commercializzato.

L’Agenzia Europea per i Medicinali ha così deciso di revisionare i dati del siero proveniente da Mosca, di solito per i vaccini già approvati l’iter burocratico è durato circa tre settimane, oggi per lo Sputnik si parla di qualche giorno in più, per i pochi dati pubblicati rispetto alle altre aziende farmaceutiche.
E’ bene ricordare che l’efficacia del vaccino russo si aggira intorno al 90%, lo Spallanzani di Roma ha già emanato, poche settimane fa, un dossier con esito positivo dopo aver visionato attentamente i dati usciti su Lancet, rivista scientifica inglese di enorme prestigio, inoltre è già in commercio in oltre 40 Paesi del mondo.

Dmitriev, che ha lavorato alla produzione del vaccino, ha già annunciato che la Russia è disponibile a fornire all’UE cinquanta milioni di dosi ma a partire dal mese di Giugno.
Nonostante queste voci, un portavoce dell’Ema ha smentito l’esistenza di una trattativa con i russi per l’acquisto del vaccino.
Lo Sputnik V è molto diverso dai vaccini visti in un primo momento in Europa, sfrutta invece dell’ mRna un vettore virale, ovvero un’adenovirus innocuo iniettato per via muscolare, metodo simile è stato usato per il vaccino AstraZeneca, Johnson&Johnson e Reithera.
Nelle prossime settimane sicuramente i vertici dell’Unione Europea forniranno notizie più precise in merito a questa vicenda.

La Juventus ritorna a vincere e a rincorrere l’Inter di Antonio Conto, l’anticipo di serie A si conclude con un netto 3-0 ai danni dello Spezia, che nonostante il divario ha giocato una buonissima partita.
La Juventus piena zeppa di infortuni, deve rinunciare anche a De Ligt infortunatosi pochi minuti prima del fischio d’inizio.
In porta per i bianconeri ci va il polacco Szczesny, linea difensiva a tre con Demiral, Danilo e Alex Sandro, centrocampo con Rabiot, Mckennie, Bentancur e sulle fasce, Frabotta e Chiesa, in attacco il duo Cristiano Ronaldo affianco a Kulusevski.

Nello Spezia c’è Marchizza e non Bastoni sull’out mancino, così come a centrocampo viene scelto Leo Sena al posto di Ricci e in attacco Farias invece di Verde.
Il primo tempo vede le due squadre in campo molto timorose, la Juventus non prova a costruire gioco, lo Spezia invece preferisce un possesso sterile, tanto che si va all’intervallo con il risultato di 0-0 e senza nessuna azione degna di cronaca.
La scossa alla Juventus la da Andrea Pirlo, che intorno al 60′ effettua i due cambi che poi risulteranno decisivi, dentro Morata e Bernardeschi, fuori uno spento Mckennie e Frabotta, Juventus con cinque uomini in fase d’attacco.

Proprio Bernardeschi da il via all’azione dell’ 1-0, confezionando dalla fascia sinistra un assist per Morata, che anticipa tutti sul primo palo e mette la palla in rete, il Var convalida il gol allo spagnola.
La Juve ingrana la marcia e inizia a giocare, producendo molte occasioni da rete, su una di questa sigla il 2-0 Federico Chiesa.
Al minuto 90 Cr7 sigla il 3-0 su assist di Bentancur e raggiunge quota 20 gol in campionato.
Momento di gloria anche per il portiere juventino, quasi mai impegnato durante il match, al 93′ para un rigore a Galabinov,  appena dopo l’arbitro fischia la fine del match.
La Juventus continua la corsa all’Inter.

Il Governo capeggiato dall’ex Premier Giuseppe Conte in piena pandemia, lo scorso anno, aveva nominato Domenico Arcuri commissario per l’emergenza Coronavirus, oggi l’attuale Premier Mario Draghi lo ha sollevato dall’incarico.
Nonostante la sua giovane età, Arcuri è uno dei più longevi manager di Stato, da ben più di 10 anni esplica funzioni per il nostro Paese, non sempre nel migliore dei modi.
In questa emergenza ha preferito sempre tenere un profilo basso, fin troppo tanto che a volte i cittadini italiani si sono perfino dimenticati della sua presenza, forse questo è stato uno dei fattori più incisivi sulla sua debacle.

La sua storia lavorativa, durata meno di dodici mesi lo ha visto protagonista in molti fallimenti, partendo dalle mascherine, introvabili nelle prime settimane di pandemia, per poi comprarle in Cina a cifre esorbitanti dovendo pagare per di più anche un mediatore.
L’apice lo tocca con la compera dei banchi a rotella, oltre 500 milioni spesi per poi proclamare la chiusura delle scuole.
Per non parlare della nascita di App Imnnuni, forse l’applicazione per smartphone più inutile di sempre , e anche la meno scaricata proprio da noi italiani.
Per non parlare del progetto delle “primule”, passati da simbolo della rinascita vaccinale, a emblema della mancanza di un decente piano di immunizzazione.

Per non parlare delle poche apparizioni in televisione, sempre molto saccente nei confronti dei giornalisti, dando a volte delle risposte stupide ed insensate.
Purtroppo la figura di Domenico Arcuri rispecchia un pò la gestione del governo Conte in merito alla pandemia, ovvero insufficiente.
Anche grazie al suo piano di immunizzazione “fantasma”, oggi l’Italia è tra gli ultimi Paesi per dosi somministrate.
Nonostante il licenziamento avvenuto ieri, Arcuri mantiene il suo incarico di amministratore delegato di  Invitalia, nonostante i suoi tanti fallimenti.
Nella giornata di ieri, Draghi ha dato incarico al generale dell’esercito italiano, Figliuolo.

 

In un primo periodo, che coincideva con l’uscita sul commercio del vaccino Pfizer/Biontech, il vaccino Sputnik creato in Russia non aveva suscitato molto interesse.
Purtroppo in questo momento della campagna vaccinale, dove ogni giorno si registrano numerosi ritardi sulle consegne delle dosi, il vaccino di origine russe inizia ad interessare, tanto che il Gruppo di Lavoro Sperimentazioni Vaccini e Terapie Innovative dell‘Istituto Lazzaro Spallanzani dopo un lungo studio ha prodotto un documento di nove pagine in merito, esprimendo un parere positivo.
Naturalmente sul dossier, sono stati indicati anche i limiti del vaccino.

Il vaccino è stato sviluppato su un vettore adenovirale umano eterologo, ha dato un’efficacia del 91,6%, in particolare è superiore al 90% nelle situazioni di malattia lieve e del 100% in quelle gravi, prevede anch’esso due dosi, la seconda a distanza di 21 giorni dalla prima.
L’efficacia è paragonabile a quella di Moderna e Pfizer, ovvero i due vaccini più efficaci attualmente disponibili sul nostro territorio.
Come già anticipato, lo Spallanzani ha evidenziato anche alcuni limiti che riguardano principalmente alcune informazioni relative al vaccino, nel dossier proveniente dalla Russia non è presenta la descrizione della tecnologia utilizzata per lo sviluppo dei vettori virali né esistono informazioni sulla genetica relativa al DNA trasportato dal vettore.

Anche gli infettivologi più importanti a livello nazionale hanno dato parere favorevole al vaccino russo.
Il Prof. Massimo Galli addirittura spera che l’EMA e l’AIFA possano in breve tempo dare l’ok sull’uso e sul commercio anche in Italia.
Il numero uno dell’Aifa, Magrini invece invita tutti a mantenere la calma, approvando si a grandi linee il vaccino russo, ma rimandando l’approvazione ufficiale ai prossimi mesi.
Nel frattempo nella giornata di domenica, nella Repubblica di San Marino sono arrivate le prime dosi di Sputnik, a riceverlo per prima un’infermiera.
In Italia attendiamo con speranza l’arrivo anche di questo vaccino.

 

Mario Draghi, attuale Presidente del Consiglio dei Ministri italiano nella giornata di ieri ha partecipato, per la prima, al Consiglio Europeo. 
L’incontro in diretta streaming insieme agli altri Capi di Stato aveva come tematica principale la questione vaccini, il Premier italiano si è mostrato deciso e autorevole nell’esporre la sua idea in merito, attaccando le case farmaceutiche che volontariamente non stanno rispettando i contratti stipulati con l’Europa, questo inevitabilmente sta portando gravi disagi ai Paesi, che ogni giorno vedono ridursi le dosi consegnate e a volte rimangono proprio senza.

A lamentarsi della situazione sono stati anche gli altri esponenti di governo dei Paesi appartenenti all’UE.
Purtroppo la questione legata ai ritardi nelle consegne dei vaccini resterà irrisolta, almeno per il momento, il pasticcio combinato da Ursula von der Leyen nella stipula dei contratti è qualcosa di vergognoso, addirittura non sono previste penali per questo genere di disagi.
La strillatina fatta da Draghi sicuramente non sarà piaciuta alla Presidente della Commissione Europea che in cuor suo sa di aver fallito sulla questione vaccini.
Secondo Draghi chi causa i ritardi, ovvero le aziende farmaceutiche, non dovrebbero essere scusate e dovrebbero pagare ingenti penali.

Inoltre, il premier italiano proprio ieri ha proposto di  bloccare tutte le esportazioni dalla Ue dei prodotti delle case farmaceutiche, di iniziare a guardare anche fuori dall’Ue per capire se è possibile comprare altri vaccini, in modo da porre un rimedio a questo ritardo che L’Europa di certo non può permettersi.
Draghi inoltre vorrebbe intraprendere la strada del collega inglese Boris Johnson, ovvero somministrare la prima dose a più persone possibili ritardando l’appuntamento con la seconda dose.
Idea che vorrebbe diventasse comune per tutti i Paesi membri, cosa alquanto difficile visto che la situazione relativa ai vaccini non va così male negli altri posti come in Italia e visto che in merito alla seconda dose in ritardo non ci sono studi scientifici.

 

Il Coronavirus proprio non ne vuole sapere di lasciarci vivere di nuovo in totale tranquillità , purtroppo in questi giorni stiamo assistendo ad un nuovo aumento del numero dei positivi questo a causa delle varianti che circolano anche sul nostro territorio.
Sta per arrivare un nuovo Dpcm questo volta il firmatario è il nuovo esecutivo italiano capeggiato dal premier Mario Draghi.
Proprio in queste ore in videoconferenza vi è una riunione tra i governatori regionali e alcuni Ministri, tra cui Roberto Speranza ministro della Salute e Mariastella Gelmini ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie.

Il sistema a fasce che in alcuni casi sembra aver dato buoni risultati non verrà abbandonato, si scongiura l’idea di un lockdown generalizzato che tanto invocano gli esperti virologi.
Altra novità assoluta riguarda l’eventuale inizio delle nuove chiusure, non avverrà più dalla domenica come succede da marzo scorso ma dal lunedì, in modo tale che i commercianti non perdano il weekend lavorativo.
La riunione di stamattina è la seconda in meno di una settimana, la Gelmini sottolinea la volontà di confrontarsi con maggior frequenza e costanza.
Inevitabilmente si sta pensando gia alla graduale apertura per gli inizi di Aprile.

In tal senso il Ministro Dario Franceschini ha avviato un lavoro con il Comitato Tecnico Scientifico per la graduale apertura dei luoghi di cultura, cercando sempre di evitare l’arrivo della terza ondata, che sarebbe un disastro per l”Italia.
Sicuramente durante la riunione verrà trattato anche il tema relativo alle scuole, molti invocano la chiusura vista la situazione epidemiologica e la presenza sempre più costante delle varianti inglese e brasiliana.
Il primo provvedimento in materia di Covid-19 di Mario Draghi dovrebbe durare fino al 6 Aprile, quindi non sarà possibile trascorrere la Pasqua come si era abituati.
Altra novità riguarda l’introduzione di una zona arancione scuro, ovvero con regole ancora più restrittive.

La nostra Nazione ha già approvato ben tre diversi tipi di vaccini contro il Coronavirus, infatti nelle strutture sanitarie si somministra il Pfizer, il vaccino Moderna e l’AstraZeneca.
Le prime fiale di Pfizer sono arrivate in Italia il 27 Dicembre per inaugurare l’inizio della campagna di vaccinazione, poi purtroppo ci sono stati un pò di ritardi e tagli sulle consegne previste, stessa identica cosa sta succedendo per gli altri due, addirittura AstraZeneca ha annunciato che nel secondo trimestre del 2021 invece di consegnare 180 milioni di dosi, ne consegnerò giusto la metà.
Per fortuna in questo momento ci sono una varietà di vaccini che devono essere solo approvati.

Oltre al vaccino russo Sputnik V che ormai si conosce già , ma in Italia non è stato ancora approvato, in arrivo ci sono le dosi di Johnson&Johnson, il vaccino cubano Soberana e il vaccino Curavec.
Il Curavec messo in piedi da un’azienda tedesca interessa molto il nostro Paese, perchè l’Ema ha appena dato l’ok alla visualizzazione dei dati provenienti dalle fasi di sperimentazione, quindi da qui a poche settimane potrebbe essere disponibile anche sul nostro territorio.
Ottime notizie in vista degli enormi ritardi in cui versa l’Italia per la questione vaccini.

Il vaccino Curavec è fondamentale per l’Italia perchè secondo gli accordi Europei al nostro Paese spetterebbero 29,880000 di dosi tra il 2021 e il 2022, numeri davvero importanti.
Ma l’idea del nuovo premier italiano è quella di iniziare a produrre le dosi sul nostro territorio, in merito a ciò il Ministro Giorgetti si siederà al tavolo con Farmindustria, per capire se l’idea è fattibile.
Inoltre Draghi vorrebbe seguire il modello inglese, ovvero somministrare la prima dose di AstraZeneca a più persone possibili e poi effettuare i richiami dopo i tre mesi.
Nell’attesa di queste nuove strategie, resta il fatto che le vaccinazioni procedono troppo a rilento.

Alessandro Di Battista ha lasciato il Movimento Cinque Stelle proprio poche settimane fa dopo non aver accettato che il suo partito avesse dato la fiducia all’attuale premier italiano, Mario Draghi.
Si può dire che Di Battista è stato uno dei fondatori del Movimento, purtroppo però già da tempo in più situazioni era in disaccordo con i suoi colleghi, era nell’aria un suo allontanamento dalla linea politica adottata dai Cinque Stelle negli ultimi anni.
Ora sembra che l’ex pentastellato non voglia rimanere fuori dalla scena politica principale, anzi sicuramente tenterà di formare un nuovo partito politico.

La personalità di Di Battista è stata sempre un pò particolare e diversa dal resto dei suoi compagni, eppure ha saputo crearsi un gruppo di fedelissimi, si parla che un 5% dei grillini sia disposto a lasciare il movimento per far parte di un nuovo partito con a capo proprio l’ex grillino.
La sua nuova campagna elettorale sta sfruttando al massimo i social, la pagina Facebook di Di Battista conta 1 milione e mezzo di “mi piace”, numeri raggiunti da idoli italiani quali Totti e Vasco Rossi, su Instagram invece ha oltre 270 mila follower, nella sua ultima diretta 87 mila di loro erano attenti ad ascoltare le ultime novità.

E a pensare che Di Battista nella vita non aveva mai avuto il desiderio di diventare un uomo politico.
All’inizio della sua carriera lavorativa, inizia a lavorare nella piccola azienda di famiglia, purtroppo la figura, ingombrante, del padre lo fa allontanare.
Successivamente inizia a viaggiare e fotografare ogni bellezza che incontra per strada, tutti convinti che voglia diventare reportage.
Prova poi a fare il falegname, lavoro duro.
Infine inizia a fare il barman a Ortona ma comincia ad appassionarsi alla politica italiana.
A soli 42 anni Di Battista ha avuto un vita ricca di colpi di scena, vedremo ora cosa sarà capace di inventarsi.

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