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Elisabetta Gregoraci ha interrotto il suo percorso al Grande Fratello 2020 poichè si sarebbe prolungato troppo, si parla addirittura di fine febbraio 2021, così l’ex moglie di Briatore è tornata a casa ad abbracciare suo figlio Nathan, ma ha voluto raccontare in pubblico la sua esperienza nella casa più spiata d’Italia.
Sabato 5 Dicembre, la show girl è stata ospite d’onore nel salotto di Silvia Toffanin, nella puntata di Verissimo c e ha ci ha riempito di sorprese e soprattutto di notizie inedite.
Ci preme precisare che molti concorrenti hanno deciso volontariamente di interrompere il loro percorso poichè stanchi e desiderosi di trascorrere le festività in famiglia.

La Grecoragi ammette che il ritorno alla vita normale è stato un colpo abbastanza duro, l’esperienza televisiva è stata dura, lo ammette anche l’ex marito che più volte è stato coinvolto in rumor e gossip compromettenti.
E’ stata dura soprattutto non poter abbracciare mio figlio, rivendica Elisabetta che ammette di aver pianto quando ha rivisto Nathan dopo 60 lunghi giorni.
Come ben sappiamo, qualcosa di positivo le è capitato in questo percorso e coincide con il nome di Pierpaolo Pretelli, a proposito di ciò ci spiega alcuni aneddoti.

Nella casa del Gf sono stati davvero tanti i momenti in cui tra Elisabetta e Pierpaolo sembrava essere scoppiato un grande amore, baci e abbracci erano all’ordine del giorno, vedevamo tutti una particolare complicità, vera e soprattutto genuina.
Proprio per questo la Gregoraci non è voluto andare oltre ad un’amcizia, in modo da non rovinare un rapporto sano e soprattutto vero, cosa difficile al giorno d’oggi.
Dopo mesi ritorna anche sui social, di pochi giorni fa la foto di Eli mentre prepara l’albero di Natale con il figlio, che sicuramente sarà stato super geloso delle effusioni tra la madre e il compagni di avventura Pierpaolo, ma ora potrà godersi h24 la mamma in serenità.

In un 2020 davvero terribile soprattutto sotto il punto di vista sanitario e quindi della nostra salute, circola ormai da un bel pò una bellissima notizia che riguarda la scoperta di un vaccino che ci farà sconfiggere questo maledetto Corona Virus.
Pfizer Inc. nota un’azienda farmaceutica statunitense è stata la prima a pubblicare dati confortanti sul vaccino e nel Regno Unito è addirittura iniziata la somministrazione, in Italia invece secondo un programma emanata dal Governo centrale nella seconda metà di Gennaio il farmaco dovrebbe essere iniettato alle categorie definite a rischio come medici e personale sanitario, anziani, forze dell’ordine e personale scolastico.

Ad esaltare ancora di più il grande successo dell’azienda statunitense ci pensa il New England Journal of Medicine, una delle riviste mediche più importanti al mondo e che difficilmente si espone così tanto quando si parla di scoperte in ambito scientifico.
I risultati importanti della fase tre hanno evidenziato un’efficacia del farmaco pari al 95% dei casi, rari sono stati i casi dove dopo la somministrazione si siano presentati reazioni avverse importanti, su questi dati l’editoriale NEJM ha etichettato il vaccino come un trionfo della medicina facendo i complimenti alla Pfizer e Biontech.

Il risultato è ancora più eclatante se consideriamo che il vaccino è basato sull’ RNA messaggero, ovvero una tecnica mai impiegato in uno studio che coinvolge l’intero universo.
Come detto in precedenza il Il vaccino BNT162b2 è in uso già in Inghilterra che prevede di vaccinare 3 milioni di persone per la fine dell’anno, presto partirà anche l’Europa e gli Stati Uniti d’America
Resta però il problema legato alla gestione del farmaco, deve essere conservato a una temperatura intorno ai -70 °C e qualche dubbio sugli effetti avversi che si potrebbero presentare a lunga distanza dal giorno dell’iniezione, visto che nelle fasi preliminari solo 20 mila persone si sono sottoposte al vaccino.

Conosciuto da tutti come Pablito, nome dovuto alle sue gesta eroiche nel Mondiale di Spagna disputatosi nel 1982, anzi in quella partita poi passata come storica in cui Paolo Rossi rifilò una tripletta al Brasile, che all’epoca era una machina perfetta, ancora oggi considerata una delle miglior formazione della storia brasiliana.
Oggi all’età di 64 anni anni il bomber italiano ci ha lasciati ed è volato in cielo a causa di un brutto male diagnosticato nella scorsa primavera che lo ha costretto a subire due interventi chirurgici e a vivere gli ultimi giorni della sua vita in un letto d’ospedale sempre in compagnia della moglie Federica Cappelletti, le figlie Sofia Elena e Maria Vittoria e il figlio Alessandro.

La Nazionale in quel famoso Mondiale era guidata dal tecnico Bearzot, insomma un personaggio non proprio amato dagli Italiani soprattutto per le sue scelte fatte durante le convocazioni in un clima di sfiducia e che non faceva altro che pensare allo scandalo calcioscommesse accaduto poco prima.
L’Italia parte per la Spagna sapendo già di dover fare presto ritorno, ma qualcosa di speciale stava nascendo.
Il 5 luglio 1982 Paolo Rossi diventa per tutti Pablito dopo aver rifilato una tripletta ed eliminato il Brasile , candidato numero uno alla vittoria del Mondiale insieme alla finalista Germania,

Il primo gol è un colpo di testa apparentemente facile, poi un bel tiro generato dalla solita scempiaggine difensiva brasiliana in mezzo e infine il più decisivo e sottovalutato gol della storia del calcio quando tutto sembrava perduto e che portò poi alla vittoria del Mondiale.
Dopo la morte di Diego Armando Maradona, oggi ci lascia un grande goleador che più ha incarnato il senso di essere italiano, ovvero sudore e sacrificio per arrivare ad un traguardo del tutto inaspettato.
La redazione si stringe attorno alla famiglia Rossi in questo momento drammatico.

La prima ondata di Corona Virus colpì il nostro territorio subito dopo pochi giorni che dalla Cina iniziarono ad arrivare notizie su questo spaventoso virus, insomma i primi ad essere colpiti in occidente fummo noi Italiani, considerati quasi gli untori dell’Europa.
Nel giro di poche settimane il virus colpì la Spagna e la Francia, poi passò in Germania fino ad arrivare al Regno Unito e infine agli Stati Uniti D’America, mettendo a nudo tutte le difficoltà e le pecche dei sistemi sanitari.
In Italia il settentrione fu colpito maggiormente, in particolare Milano, Bergamo e Brescia fecero registrare un numero importante di contagi tanto che il Governo impose un lockdown nazionale che nel giro di 50 giorni fece si che il virus sul territorio italiano scomparisse quasi del tutto.

Purtroppo l’arrivo della stagione estiva ha vanificato un pò tutti i sacrifici fatti precedentemente e la seconda ondata che ha stravolto il nostro territorio ha fatto si che l’Italia ancora oggi registrasse un numero alto sia di positivi e soprattutto di decessi.
Nonostante alcuni governatori regionali avessero invocato più volte il lockdown totale, il Premier Conte con l’ausilio del Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità ha optato per un sistema di chiusura a colori, dal giallo fino ad arrivare ad una zona rossa dove tutte le attività devono stare chiuse.
Nonostante ciò rischiamo di essere il Paese con il numero più alto di decessi per Covid-19.

In modo contradditorio sono state chiuse tantissime attività anche in piccoli paesini dove il numero di contagi era relativamente basso, lasciando aperti gli affollatissimi trasporti urbani e suburbani nelle città metropolitane e nei loro hinterland.
A differenza della prima ondata, questa seconda ha colpito anche il centro e il sud Italia, la Campania ad esempio è stata zona rossa fino a pochi giorni fa mentre a Marzo aveva registrato pochissimi casi.
La scoperta di questi nuovi vaccini si spera sarà d’aiuto per tutto il mondo, in modo che cali soprattutto il numero di decessi giornalieri.

 

Claudio Marchisio conosciuto dal popolo juventino come “Principino” ha voluto rilasciare una bella intervista alla viglia del big match di Champions League che domani sera alle ore 21.00 ci sarà al Camp Nou di Barcellona, i blaugrana dovranno affrontare la Juventus di mister Pirlo per confermare il primato nel girone G, invece i bianconeri vogliono riscattare la brutta prestazione di due settimane fa e rubare la vetta del girono al Barca.
Nella lunga chiacchierata insieme al giornalista dello “Sport”, l’ex capitano della Juventus ha toccato vari argomenti sottolineando più volte l’amore intramontabile verso i colori bianconeri nonostante l’esperienza a Torino non sia finita nel migliore dei modi.

Marchisio inizia facendo un grosso in bocca al lupo ai suoi ex compagni, sperando di vedere una squadra diversa da quella che quindici giorni fa allo Juventus Stadium subì una pesante sconfitto contro il Barcellona di Messi senza però la presenza di Cristiano Ronaldo, attaccante fondamentale per i tatticismi bianconeri.
Le due squadre, ci tiene a dire l’ex bianconero, stanno vivendo momenti assai simili, la Juve manca di grinta e cattiveria e si vede come arranca anche in Serie A, il Barcellona di Koeman viene fuori da una pesante sconfitta in campionato e da problemi di spogliatoio assai importanti.

Non teme di ricordare la pesante sconfitta che la Juventus subì contro il Barcellona nel 2015 con lui in campo vi erano anche Pirlo e Alvaro Morata, proprio all’attaccante spagnolo gli augura di poter fare gol nella sfida di domani e portare la Juventus al primo posto del girono.
Non manca la domanda sul duello tra Messi e Cr7, l’ex juventino non esprime un parere personale ma elogia i due campioni che in modi nettamente differenti rappresentano i miglior giocatori del calcio.
Piccolo pensiero anche su Maradona, idolo non solo di Marchisio ma di intere generazioni

Il Ministro della Salute Roberto Speranza poche ora fa ha firmato una nuova ordinanza relativa al contenimento del Corona Virus, ove la Campania insieme ad altre regioni dell’Italia passa da zona rossa a zona arancione, il provvedimento avrà validità da domenica sei dicembre 2020.
Dopo che il 15 novembre era stata valutata dall’ISS e dal Ministero della Salute come regione ad alto rischio di Covid19 tra le polemiche del Governatore De Luca e della maggioranza del Governo, valutati i dati passa in zona di rischio moderato-alto.
Tante saranno le novità a cui i cittadini campani dovranno abituarsi, qualche libertà in più ma sempre nel pieno rispetto delle regole e con la consapevolezza che il virus è ancora tra noi.

La principale novità riguarderà il modulo di autocertificazione, nel proprio comune di residenza non si avrà più l’obbligo di compilare il modulo, nonostante resti ancora valido il coprifuoco dalle ore 22 fino alle ore 5 del mattino,
Nonostante l’allentamento delle misure di restrizione non ci si potrà allontanare dal proprio comune, nè dalla propria provincia e nè fuori regione se non per comprovate esigenze, ad esempio il lavoro.
Bar e ristoranti resteranno ugualmente chiusi durante tutta la settimana, l’asporto è consentito fino alle 22 mentre la consegna a domicilio può essere effettuata sempre.

Per quanto riguarda la scuola le lezioni si terranno sempre online almeno per gli studenti delle scuole superiori, potrà ritornare in presenza in casi particolari , ancora chiuse le Università , in merito però potrebbero esserci ordinanze regionali diverse.
Rimarranno chiuse palestre, piscine, cinema, teatri ,sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie, trasporto pubblico ridotto sempre al 50% ad eccezione dei pullman scolastici.
Nel bollettino emanato dalla Protezione Civile della Regione Campania, oggi i nuovi positivi al Corona Virus sono stati 1651 con 18733 tamponi effettuati, divisi così tre le province : Caserta +111, Napoli +1495, Salerno +96, Benevento +16 e Avellino 97.

 

In Italia ieri è stato presentato alla Camera dei Deputati il piano straordinario di vaccinazione contro il Corona Virus che quasi sicuramente partirà dalla seconda metà di Gennaio con le prime iniezioni alle categorie più a rischio come medici, infermieri, forze dell’ordine e anziani, mentre in alcuni Paesi la situazione è già ad uno step più avanzato.
La Cina nonostante non abbia alcune informazione certa e sicura sul vaccino e soprattutto sugli effetti indesiderati ha già somministrato più di un milione e mezzo di dosi, in particolari a militari, funzionari del governi e ai dipendenti delle case farmaceutiche.
Il Presidente russo Vladimir Putin proprio oggi avanzerà la richiesta per la vaccinazione di massa.
Ma cosa sappiamo realmente su questi vaccini?

La Cina grazie alle genialità di CanSino Biologics, azienda fondata solo da pochi anni ma con grandi risultati alle spalle in ambito di ricerca scientifica ha già somministrato il vaccino ad una fetta ristretta di popolazione.
Il farmaco è basato su un adenovirus chiamato Ad5 non replicante che iniettato produce la proteina Spike, il nostro organismo prontamente inizia a produrre anticorpi e a distruggere il virus.
I dati a disposizione su questo vaccino provengono solo dalla fase 1 e dalle fase 2 di sperimentazione, essendo molto positivi il governo Cinese ha subito iniziato la somministrazione ai militari e successivamente ad altri cittadini.
Come ben si evince, i dati finali non sono stati resi noti alla stampa.

In Russia il Gamaleya Research Institute in tempi molto brevi ha realizzato il vaccino contro il Corona Virus, anch’esso un vettore virale non replicante come ha fatto la Cina.
La somministrazione va ripetuta due volte, la seconda a distanza di 21 giorni.
Il vaccino chiamato Spuntik V presentato come efficace nel 92% dei casi testati già prima dei risultati preliminari della fase 3 sarà usato entro pochi giorni sull’intera popolazione.
Lo studio fatto su questo vaccino sembra essere molto piccolo rispetto all’importanza del farmaco, la notizia ha fatto storcere il naso proprio a tutti.
La Russia avrebbe addirittura già firmato un’accordo per la vendita del farmaco all’Argentina, Brasile e Messico.

 

Gli ultimi anni della Juventus hanno avuto come caratteristica fondamentale quella di cercare di vincere ogni partita, soprattutto in campionato, senza tener conto se davanti ci fosse una squadra piccola o una big cercando di guadagnare punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici.
Non sempre la Juventus è riuscita nell’impresa di vincere tutte le partite ma il Dna dei bianconeri è stato sempre quello di disputare ogni partita con il sangue agli occhi cercando di portare a casa i tre punti
La stagione calcistica in corso purtroppo non è iniziata nel migliore dei modi, e il problema principale riguarda la mentalità dei calciatori soprattutto contro le squadre medio-piccole.

Analizzando questo inizio di campionato, la Juventus ha perso dei punti preziosi contro Benevento e Crotone, due squadre che puntano alla salvezza e quindi alla portata della Juve che dispone in rosa di campioni del calibro di Cr7 e lo spagnolo Morata che non smette più di gonfiare la rete.
In generale le neopromosse non sono mai state un grande problema della Juve, soprattutto negli ultimi anni dove i punti persi contro le piccole sono stati al massimo due o tre e in un momento in cui la Juve non aveva già nulla da perdere, avendo vinto già lo scudetto.

Simili difficoltà la Juventus le ha avute nella stagione 2004-2005, quando la Juventus perse punti contro il Palermo e il Cagliari ma all’epoca le neopromosse erano addirittura sei e la serie A era tornata a 20 squadre proprio quell’ann.
Sempre in questa stagione, Fabio Capello guidava la Juventus, nonostante i passi falsi riuscì a vincere lo scudetto, auguriamo lo stesso a mister Pirlo che nonostante l’andamento altalenante va avanti sulla sua strada senza scoraggiarsi e cercando di proporre in ogni partita la sua nuova idea di calcio, ora tocca ai giocatori mettere in pratica gli insegnamenti e far volare questa nuova Juventus.

La divisione dell’Italia in tre zone colorate a secondo della situazione Covid sul territorio ha dato i frutti sperati, tanto che già da oggi alcune regioni sono passate dalla zona rossa a quella arancione e da quest’ultima a quella gialla, dalla settimana prossima ci saranno nuove disposizioni in merito.
La paura però che circola nell’aria è quella di vanificare tutto ciò che è stato fatto in questo lockdown durante le festività di Natale, a proposito di ciò il Consiglio dei Ministri sta pensando ad un nuovo Dpcm che dovremmo seguire maniacalmente per evitare una terza ondata.
In questo articolo vi mostreremo alcune probabili regole da rispettare.

La prima regola dovrebbe riguardare il coprifuoco che già adesso è in vigore su tutto il territorio dalle ore 22, dovrebbe essere allungato però nel periodo natalizio fino alle ore 6 del mattino, rimane da capire se verrà allentato il giorno di Natale e di Capodanno, dubbio che verrà sciolto solo nelle prossime ore.
I ristoranti rimarranno chiusi nelle zone arancioni e rosse, mentre in quelle gialle potranno restare aperti fino alle 18, il giorno di Natale e Capodanno però su tutto il territorio ci sarà l’obbligo di chiusura.
Questione centri commerciali ancora ingarbugliata, si pensa ad un’apertura anche nei giorni festivi fino alle ore 21.

Per gli spostamenti tra regioni vi sono due pareri abbastanza discordanti, l’ala più dura vuole il divieto di spostamento anche tra regioni gialle, gli altri invece vorrebbero una linea meno dura.
Per i fedeli, la Santa Messa di Natale sarà celebrata tenendo conto del coprifuoco e comunque si cercherà di aumentare il numero delle funzioni liturgiche in modo da evitare ogni tipo di assembramento.
A scuola quasi sicuramente si ritornerà il 7 gennaio, regola valida per gli studenti delle superiori, mentre per le elementari e medie delle zone gialle forse ci sarà la possibilità di un ritorno già prima delle vacanze natalizie.
Insomma tutti aspettiamo il 4 Dicembre per sapere con precisione le regole per trascorrere un Natale in maniera più tranquilla e sicura possibile.

Giornata di lutto nel mondo del calcio e in particolare nello sport, a soli sessanti anni ci saluta il più grande calciatore di tutti i tempi, ebbene si stiamo parlando di Diego Armando Maradona.
Il 30 ottobre il Dio del calcio aveva compiuto sessanta anni e purtroppo il giorno dopo era stato ricoverato in Argentina per una complicanza neurochirurgica risolta poi con un’intervento chirurgico nel migliore dei modi.
Non volendo essere riduttivi, in questo brevissimo articolo vi parleremo della vita di Maradona, idolo del mondo intero e in particolare di Napoli, città che grazie al Pibe De Oro è riuscita a vincere uno scudetto contro la grande Juventus di Platini e che più di tutte ha amato l’argentino.

1976, data indelebile per gli argentini, Maradona inizia la sua carriera da professionista nell’Argentinos Juniors a soli sedici anni, già da questo si capiva che sarebbe diventato il numero uno indiscusso del calcio mondiale.
Noi italiani apprezzeremo ancor di più il grande Maradona precisamente nel 1984 quando davanti ad uno stadio San Paolo stracolmo il Pibe De Oro viene presentato alla città di Napoli come acquisto d’oro per la squadra, pronta a vincere un trofeo in Italia.
Nella stagione calcistica 1986-1987 il “miracolo si avvera” e Diego diventa ufficialmente il Dio del calcio per i partenopei.

Alla guida del Napoli vi era Ottavio Bianchi che disputò la partita più bella di sempre contro la Juventus dopo 32 anni al Comunale di Torino, vincendo poi il primo scudetto della storia.
L’esperienza si concluse nel peggiore dei modi, in un controllo anti-doping Maradona risultò positivo alla cocaina, da qui la sua parabola finì in discesa.
Famosissimo
il suo gol ai quarti di finale del mondiale 86′, quando con la “mano de Dios” fece gol all’Inghilterra.
Napoli e i napoletani piangeranno per sempre un calciatore che per anni è stato e resterà un Dio tra le mura di quella città.

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