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Oggi per molte regioni dell’Italia potrebbe essere l’ultimo giorno trascorso in zona gialla, da domani e per l’intera domenica il nostro territorio sarà di colore arancione, ovvero non si esce dal comune se non per validi motivi e bar e ristoranti torneranno a funzionare solo con l’asporto e le consegne a domicilio.
Purtroppo il 2021 si apre con la crescita della curva dei contagi, nella giornata di ieri 20.331 i positivi in più su base giornaliera con il tasso di positività stabile all’11,4% , il Governo in merito a ciò sta pensando di varare un nuovo Dpcm, ma già da lunedì alcune regioni cambieranno il loro colore.

In merito alla situazione epidemiologica, il dottor Paolo Spada ci sottolinea laumento significativo dei positivi sull’intera penisola, in particolare in alcune regioni come Abruzzo ,Sicilia, Basilicata, Bolzano e Lombardia i valori registrati sono in netto aumento.
Da lunedi 11 l’intera nazione torna alla divisione a colori, con l’indice Rt sotto l’1 le regioni restano in fascia gialla, con l’Rt pari a 1 si va in fascia arancione e con l’Rt pari a 1,25 si va in fascia rossa, salvo poi ordinanze da parte dei governatori delle regioni, che potranno inasprire ancora di più i regolamenti.

Mezza Italia dovrebbe ritrovarsi da settimana prossima in zona arancione, di sicuro Veneto, Liguria ,Calabria, Basilicata, Lombardia e Puglia,  Emilia-Romagna e Marche, mentre la Toscana, il Friuli-Venezia Giulia , la Campania e  il Molise ritorneranno in zona gialla.
Il nuovo Dpcm di Conte dovrebbe entrare in vigore dal 16 Gennaio, verrà sicuramente confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5, il divieto di spostamento tra regioni e la chiusura di bar e ristoranti alle ore 18 anche nella zona gialla.
Nessuna novità sul comparto scuola, massima libertà e autonomia alle regioni, quasi tutte vorrebbero ritardare il ritorno tra i banchi.
Nel frattempo le speranze sono tutte rivolte alle vaccinazioni, unica ancora di salvezza per il mondo intero.

L’America ieri ha vissuto forse una delle pagine più brutte della sua lunga storia democratica, al Campidoglio è stato messo in atto un vero e proprio attentato politico.
Al Campidoglio Americano era in scena la seduta in cui il Congresso avrebbe dato ufficialmente poteri al neo Presidente Joe Biden, purtroppo tutto ciò non è stato possibile perchè la culla delle democrazia americana è stata messa sotto assedio dai sostenitori del repubblicano e ormai ex presidente Donald Trump, che ancora oggi non accetta la limpida e leale vittoria del suo avversario.
I manifestanti si erano radunati a Washington pochi minuti sostenuti dalle parole di Trump, poco dopo hanno fatto irruzione nella sala Congressi.

Nei corridoi e nelle sale del Campidoglio sono entrati tutti i sostenitori dell’ex Presidente, in tenute bizzarre e paramilitari, tanto che sono dovuti intervenire le forze speciali e gli agenti dell’Fbi per proteggere i parlamentari, scossi dal vile attentato.
L’arrivo delle Forze dell’Ordine è stato chiesto dal vicepresidente Pence e non da Trump che era stato tagliato fuori dalla catena di comando anche dai suoi più stretti alleati.
L’ex presidente dalla Casa Bianca annuncia ai suoi sostenitori tramite un video social di ritornare a casa, sottolineando comunque l’irregolarità delle elezioni.

I profili social di Trump sono stati addirittura oscurati dopo la pubblicazione del video, perchè inneggiavano alla violenza.
Joe Biden invece con calma e stile da vero leader democratico alla tv sottolinea la figuraccia che i repubblicani stanno facendo agli occhi del mondo intero, soprattutto perchè è stato messo sotto attacco un luogo sacro per la democrazia americana, simbolo nell’intero universo.
Purtroppo si registra anche un decesso, una sostenitrice di Trump è stata raggiunto da un colpo d’arma da fuoco.
Nella giornata di oggi i Parlamentari dovrebbero ritornare in aula e finalmente decretare la vittoria netta di Biden.

 

Il 7 Gennaio l’Italia dovrebbe ritornare tutta zona gialla, poche sono le regioni che rischiano di rimanere in zona arancione, ma a proposito di ciò il governo sta pensando di varare delle nuove restrizioni che coinvolgeranno maggiormente i week end del mese di gennaio.
Proprio nella giornata di ieri vi è stata una conferenza online tra i vertici della maggioranza con a capo il Premier Conte e i governatori delle regioni per un confronto sulle restrizioni da adottare dopo la fine del Decreto Natale.
Erano presenti alla video call Boccia e Roberto Speranza, Toti, Zaia, Bonaccini e Toma.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato con i suoi colleghi in maniera chiara e soprattutto decisa, la variante inglese preoccupa e non poco per la sua forte contagiosità, per cui la paura più grande sarebbe l’arrivo improvviso di una terza ondata.
Proprio per evitare una terza ondata e quindi l’ennesimo collasso sanitario il Comitato Tecnico Scientifico insieme all’Istituto Superiore di Sanità stanno pensando di cambiare almeno temporaneamente i criteri per assegnare alle regioni il colore giallo, arancione e rosso.
Alla fine della riunione le principali voci riguarderebbero l’estensione della zona rossa per il prossimo fine settimana e nei festivi e prefestivi.

Probabilmente per i comuni sotto i 5 mila abitanti saranno possibili gli spostamenti entro e non oltre i 30 km, ad eccezione dei capoluoghi di provincia.
Si valuta anche il divieto di spostamento tra regioni, al momento dopo l’Epifania ciò sarebbe possibile, il governo pensa ad uno stop almeno fino a metà mese.
Dovrebbe cambiare anche la soglia Rt per il passaggio tra le varie fasce di colore, si passa in zona arancione con un Rt di 1, in zona rossa con un Rt di 1.25 invece di 1.50, come prevede il regolamento vigente.
La cabina di regia dovrebbe valutare i dati giorno 8 gennaio, il passaggio ad una nuova fascia ci sarebbe per giorno 11 Gennaio.

E’ stato un 2020 davvero molto brutto per il mondo del calcio, la pandemia da Sars-Cov2 ha letteralmente stravolto il modo di vivere questo sport, ormai da circa 8 mesi gli stadi dell’intero mondo sono vuoti, spesso a causa dei contagi vengono rinviate numerose partite, insomma tutto è diverso.
Anche la Juventus nel suo 2020 ha avuto alti e bassi, l’arrivo di mister Pirlo non ha portato purtroppo i risultati sperati, almeno nell’immediato, tutti i tifosi bianconeri sperano di iniziare questo nuovo anno con una vittoria che farebbe comodo a tutti, visto che la capolista Milan sa solo vincere.
Domani all’Allianz Stadium ci sarà il match contro l’Udinese alla ore 20.45.

Prima di questa importante e delicata partita a cui poi seguiranno numerosi incontri anche a distanza di soli 2-3 giorni, mister Pirlo nella consueta conferenza stampa pre-gara ha riferito ai microfoni delle importantissime novità.
In primis il tecnico bianconero si mostra fiducioso e contento dopo la sosta natalizia in primis perchè anche i pochi infortunati sono rientrati con il gruppo e la voglia di vincere tra i ragazzi sembra ritornata alle stelle.
A proposito di acciacchi sono rientrati Arthur, Demiral e il capitano Giorgio Chiellini che sarà disponibile dalla prossima gara.

A proposito della gara di domani sera contro una sempre ostica e attenta Udinese, il tecnico juventino posa la sua attenzione sulla fisicità dei friulani e sulla buona organizzazione tecnico e tattica data dalle grandi qualità del mister Luca Gotti che ha saputo ben sfruttare l’organico a sua disposizione.
Pirlo ricorda ai giornalisti presenti che prima della ripresa degli allenamenti vi è stata una riunione con i calciatori e lo staff, per definire gli obiettivi futuri e soprattutto evitare di ripetere una la gara vista contro la Fiorentina, sia per la mentalità messa in campo sia per gli errori assurdi dal punto di vista tecnico.

Il vaccino AstraZeneca quasi sicuramente non sarà disponibile per il mese di gennaio, a dare questa scioccante notizia ci pensa il vice direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), Noel Wathion, in un’intervista al quotidiano belga Het Nieuwsblad, sottolineando che l’azienda farmaceutica fino ad adesso non ha fatto richiesta di nessun tipo per l’approvazione del vaccino nei Paesi dell’Europa.
Duro colpo soprattutto per il nostro Paese che contava di ricevere circa 16 milioni di dosi nei primi tre mesi del 2021, il piano messo a punto per i vaccini sembra subire una brutta sbandata, Arcuri e il Ministro Speranza sono a lavoro per risolvere questo intoppo.

Il problema riguarda un ritardo burocratico che rischierebbe di far saltare l’arrivo delle dosi nel primo trimestre, inoltre Noel Wathion ribadisce la mancanza di dati relativi alla qualità del farmaco, imprescindibili anche soltanto per dare un via libera condizionato alla commercializzazione.
Nonostante ciò in questi giorni l’amministratore delegato di AstraZeneca ha rassicurato tutti sull’efficacia del vaccino, sottolineando l’imminente arrivo dei dati sulla fase tre, che confermerebbero un’efficacia del 95%, in linea con gli altri vaccini.
In America invece l’autorizzazione sarebbe in arrivo la somministrazione dovrebbe iniziare la prima settimana di Gennaio.

Il problema nel caso questo ritardo venisse confermato sarebbe si dell’Europa che aspetta 400 milioni di dosi ma soprattutto per l’Italia che ha prenotato oltre 40 milioni di fiale, il piano Arcuri infatti prevede l’arrivo di 16 milioni di vaccini AstraZeneca a fronte delle 8.6 milioni di fiale Pfizer, nel primo trimestre del 2021 in modo da raggiungere 13 milioni di vaccinati per la fine di Marzo.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza insieme al commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 non hanno ancora proferito parole sulla questione, si spera che l’azienda farmaceutica velocizzi le pratiche in modo da non creare ulteriori problemi in questo già difficile momento storico che stiamo vivendo.

Dopo aver trascorso il giorno del Santo Natale in zona rossa, finalmente da oggi si ritorna , ma solo fino a mercoledì in zona arancione, allentate le misure vediamo in breve ciò che è possibile fare e come non incappare in una multa salata.
Il coprifuoco rimane invariato, dalle ore 22 fino alle ore 5 non si potrà circolare se non per comprovate esigenze che possono essere di salute, di lavoro o di necessità, non ci sarà bisogno dell’autocertificazione per gli spostamenti all’interno del proprio comune di residenza, cosa obbligatoria quando vigeva la zona rossa e per gli spostamenti fuori regione o durante le ore di coprifuoco.

Il Decreto Natale però prevedeva alcune importanti deroghe per la zona arancione, che prima non esistevano , vediamo in breve quali sono le più importanti.
Chi vive nei comuni di massimo 5 mila abitanti può dirigersi verso una città diversa mantenendosi nel raggio di 30 km, resta vietato raggiungere i capoluoghi di provincia.
La seconda deroga riguarda le seconde abitazioni, se esse si trovano nella stessa regione di residenza possono essere raggiunte.
Lo spostamento verso un’abitazione privata resta consentito solo per due persone alla volta, esclusi gli under 14, una volta al giorno.

Per la quarantena rimane tutto invariato, chi rientra da Paesi esteri è obbligato a quindici giorni di isolamento domiciliare, per scongiurare qualsiasi tipo di contagio.
Chi rientra  da Gran Bretagna e Irlanda del Nord è obbligato a contattare l’Asl e a sottoporsi a tampone molecolare, per il rischio di essere infetti dalla variante Covid-19 scoperta pochi giorni fa, da oggi anche prima della partenza è obbligatorio sottoporsi al tampone.
Per chi non rispetta le regole della zona arancione ci sono importanti sanzioni disciplinari ed economiche da 400 euro a 1000 euro.
Almeno fino al 31 dicembre le regole resteranno queste per poi adattarci alla zona rossa in viste del Capodanno.

In questa difficile situazione sanitaria , sta prendendo sempre più valore la figura professionale dell’infermiere e dell’operatore socio sanitario, nelle varie nazioni i percorsi formativi sono molto diversi tra di loro, ma tutti mirano a formare un professionista della salute capace di farsi valere in qualsiasi ambito.
In Italia per esempio, chi ha intenzione di diventare infermiere deve accedere al corso di laurea in infermieristica della durata di tre anni, alla fine si può accedere ad una specialistica o a vari master, per l’operatore sanitario la cosa è abbastanza diversa, esistono dei corsi di formazioni di durata massima di un anno , dopo il quale ti rilasciano un diploma di Oss.

In Spagna per esempio sia la figura dell’infermiere che dell’operatore sanitario sono assai ricercate, i percorsi formativi sono anche abbastanza impegnativi e lunghi.
Chi sogna di diventare infermiere deve superare un test d’ingresso che predispone l’università o superare un ciclo superiore nel ramo sanitario, la durata del corso di studio è di quattro anni, poi il post-laurea è simile a quello del nostro Paese, con master e specialistica a disposizione dello studente.
Nota positiva rispetto all’Italia è che qui da sempre l’infermiere ha riconoscimenti giuridici professionali ed economici degni della professione.

Una volta terminato il ciclo di studio, non è assai semplice entrare nel mondo del lavoro, per farlo bisogna superare una preselezione e avere dei requisiti specifici.
Primo requisito è essere spagnolo o di un Paese membro dell’Unione Europea, avere una laurea in infermieristica o un titolo equipollente, avere il diritto alla libera circolazione dei lavoratori, non essere stato dispensato dal servizio tramite provvedimento disciplinare e non essere escluso dalle funzioni pertinenti.
Per chi avesse intenzione di svolgere la professione fuori dall’Italia e in Spagna, esistono agenzie di reclutamento che nei primi mesi di ambientamento ti aiutano a sbrogliare alcune burocrazie e a trovare anche un’abitazione.

 

Anche se quest’anno le festività natalizie saranno molto diverse dagli altri anni a causa del Coronavirus che ci costringe in questo periodo a restare a casa senza poter festeggiare come solito, con parenti e amici, in Italia vige sempre l’usanza di preparare dolci e tanti prodotti tipici del Natale.
In occasione quindi delle grandi abbuffate, per mantenere integro e sano il nostro organismo bisognerebbe mangiare sano e in maniera equilibrata i giorni che precedono le festività , ecco che in breve vi spiegheremo alcuni trucchetti e vi daremo alcuni consigli su cosa mangiare e come preparare il corpo a queste feste.

Complice la chiusura delle palestre, la sedentarietà dovuta ai continui lockdown che siamo costretti a subire, un’errata alimentazione potrebbe comportare gravissimi danni.
Spesso sapendo che durante i giorni di festa esageriamo con il cibo, nei giorni precedenti drasticamente riduciamo l’apporto calorico, nulla di più sbagliato perchè invece di dimagrire rischiamo di aumentare il nostro peso corporeo.
Seguire una precisa alimentazione ci consentirebbe di mangiare anche di più di quello a cui siamo abituati, partendo da una colazione ricca e abbondante per arrivare ad una cena leggere ma energetica.

Al mattino è sempre buono bere un bel bicchiere di acqua calda con una spremuto di succo di limone, per colazione possiamo alternare latte parzialmente scremato al tè insieme alle fette biscottate con una spalmata di marmellata.
Gli spuntini restano importantissimi, sia a metà mattinata che nel primo pomeriggio, alterniamo frutta fresca ad uno yogurt magro.
In linea di massimo a pranzo dobbiamo ridurre i carboidrati, sono concessi dunque prodotti di segale, integrali, farro, orzo, avena; per facilitare la digestione è opportuno un bel piatto di verdure di stagione, crude o cotte.
La sera bisogna mantenersi leggeri, allora via con un semplice yogurt o un frutto fresco, al massimo possiamo ricorrere ad un bel piatto di minestrone.

 

Momenti di panico stanno vivendo i cittadini dell’intero pianeta dopo la brutta scoperta di una variante del virus Sars-CoV-2 , annunciata da alcuni scienziati inglesi pochissimi giorni fa.
La variante B.1.1.7, è stata identificata proprio sul territorio britannico, secondo le prime indiscrezioni questa mutazione aumenterebbe la contagiosità anche se in merito risultati scientifici non sono stati ancora fatti, per prevenire la diffusione, alcuni Paesi, in primis l’Italia, hanno sospeso i voli per e dall’Inghilterra.
In queste ore gli studiosi sono a lavoro per capire se questa mutazione può cambiare il trend della pandemia e soprattutto se il vaccino Pfizer resta ancora efficace.

Boris Johnson richiude di nuovo la parte sud est dell’Inghilterra preoccupato per questa mutazioni, è doveroso precisare che non esistono ancora dati certi sull’aumento della contagiosità che alcuni studiosi hanno ipotizzato, per questo interi Paesi sono a lavoro da 2 giorni per definire con certezza la pericolosità.
I consulenti britannici hanno notato questa variante già una decina di giorni fa, quando nel Kent questo virus circolava indisturbato, nelle ultime settimane circolava anche a Londra e quasi sicuramente in altri Paesi Europei ma con minor velocità.
Per comprendere meglio questa situazione, ecco in breve come viene a crearsi una mutazione di un virus.

Il virus penetra in un organismo definito ospite e sfrutta le cellule per replicarsi, ovvero creare nuove copie di se stesso.
Essendo un meccanismo non preciso, possono presentarsi degli errori nella fase in cui il materiale genetico del virus viene trascritto per farne una copia, il risultato di questo errore è una mutazione, spesso sono innocue e si espandono senza creare problemi nella popolazione.
Il Coronavirus attualmente presenta almeno due mutazioni al mese, ma le 20 che presenta la variante inglese non si erano mai viste prima, nonostante ciò i ricercatori non sono del tutto convinti di questi dati e ritengono premature le conclusioni date dal primo ministro Inglese.

Il Coronavirus non ci lascia in pace nemmeno in questo periodo di festa, anzi nonostante la curva dei contagi inizi a scendere e l’indice di contagiosità in molte regioni è minor dell’uno per cento, il Premier Conte insieme alla maggioranza di governo in queste ore emaneranno un nuovo DPCM, quasi sicuramente ci saranno delle restrizioni ancora più severe per non vanificare durante questo periodo di vacanze gli sforzi fatti nelle settimane scorse.
Nella serata Conte esporrà le nuove regole in diretta tv e farà appello al buon senso di tutti gli italiani, sperando che sia l’ultimo vero e proprio lockdown.

Dopo un duro scontro tra le varie forze politiche alla fine la spunta la linea dura portata avanti dal Ministro Speranza, dal giorno 24 dicembre fino al 6 Gennaio l’Italia sarà in zona rossa nei giorni pre-festivi e festivi, nei restanti giorni sarà in zona arancione.
Nei giorni in cui l’Italia sarà rossa non si potrà uscire se non per validi motivi di salute, comprovata necessità o lavoro previa la compilazione dell’autocertificazione, inoltre bar ristoranti e negozi dovranno abbassare le serrande.
Per il pranzo di Natale , gli invitati potranno essere al massimo due persone esclusi gli under 14, anche quest’idea era stata avanzata dalla linea dura di Governo.

Nei giorni in cui la chiusura sarà parziale, i bar e ristoranti rimarranno sempre chiusi ma i negozi potranno riaprire, gli spostamenti fuori dal comune solo se si viaggia verso un comune con meno di 5 mila abitanti e in un raggio massimo di 30 km.
Alla fine della riunione, Speranza commenta le decisioni prese, a suo parere utili per evitare una terza ondata e il collasso totale della sanità nazionale.
Aumenteranno anche i controlli delle Forze dell’Ordine, saranno impegnati 70 mila operatori di Polizia per far si che le regole vengano rispettate da tutti.
Sarà davvero un Natale diverso!

 

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