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Studentessa precipita da finestra

Studentessa precipita da finestra dopo aver fumato uno spinello: ora le sue condizioni stanno migliorando

Sono ore difficili, dolorose, quelle che stanno coinvolgendo non solo la famiglia della studentessa – che si trovava in gita scolastica e che è precipitata dalla finestra dell’hotel per aver fumato uno spinello – ma anche i docenti, e gli stessi suoi compagni di classe. La tragedia è stata letteralmente sfiorata, ma era in fondo una tragedia annunciata, avvalorata dal fatto che non si può in alcun modo avere un comportamento così dannoso per sé stessi e per gli altri.

Studentessa precipita da finestraLa ragazza, vittima della caduta dopo aver fumato uno spinello in gita scolastica, frequenta l’Ipsia Vasco Mainardi di Corbetta. Per lei, la conseguenza di quel gesto è stata “solo” una dolorosa frattura al bacino, che però le è costata un’operazione presso l’ospedale Niguarda di Milano, in cui è stata operata.

Adesso, le condizioni di salute della studentessa milanese di 17 anni sono in miglioramento, ma sul caso indagano ora le forze dell’ordine che hanno denunciato due ragazze coetanee per cessione di stupefacenti. Volevano “solo” fumare una canna e poi bere qualcosa ma, chiaramente, la combinazione tra droga e alcol è costata cara alla ragazzina che, per nulla lucida, si è affacciata alla finestra ed è caduta, riportando la lesione al bacino dopo aver fatto un volo di cinque metri.

 

 

Oseghale in carcere

Oseghale in carcere: si aggrava la posizione del nigeriano, adesso anche accusato di aver violentato Pamela Mastropietro, la ragazza di 18 anni di Macerata il cui corpo è stato rinvenuto a pezzi in due trolley

Oseghale in carcereÈ in carcere, attualmente accusato anche di omicidio, il nigeriano Innocent Oseghale che, tre mesi fa, uccise e fece a pezzi il corpo della giovane di Macerata, Pamela Mastropietro: le posizioni del nigeriano, infatti, si stanno aggravando in maniera sempre più seria ed importante, anche a causa delle intercettazioni che sono state effettuate sulle telefonate scambiate con gli altri due nigeriani.

Fino a qualche tempo fa, l’accusa che pendeva sul nigeriano era relativa “solo” – si fa per dire, chiaramente – sulla violenza efferata che venne fatta sul corpo privo di vita della ragazza. Adesso, però, a distanza di tre mesi dall’omicidio della ragazza, è emerso che Innocent Oseghale, che già era accusato dello scempio sul corpo della ragazza, possa anche averla violentata sessualmente ed uccisa. Ad avvalorare quanto descritto, vi sono anche le analisi del Ris che avrebbero fatto emergere il dato fondamentale relativo al fatto che i due avrebbero avuto un rapporto completo. Pamela, però, non poteva avere la giusta lucidità per accettare un rapporto intimo, in quanto era sotto effetto di eroina.

 

Roma EUR

Roma EUR: nel parco Tre Fontane, una donna è stata trovata morta proprio qualche giorno fa: il suo corpo era completamente carbonizzato, e adesso le indagini stanno andando avanti per capire cosa sia accaduto e perché

Roma EUREnnesimo episodio di cronaca nera che riguarda il gentil sesso: una donna di 49 anni è stata ritrovata completamente carbonizzata nel parco Tre Fontane in zona EUR a Roma, proprio qualche giorno fa.

Un uomo avrebbe visto addirittura la donna ancora in fiamme e in queste settimane la Polizia scientifica sarebbe a lavoro per riuscire a capire qualcosa in più sul tragico e orribile evento accaduto: stando a quanto emerge dai primi risultati, infatti, la donna si chiama Maria Cristina Olivi e la sua nazionalità risulta essere italiana.

A riconoscere la donna sarebbe stato suo fratello che ha dovuto effettuare il triste riconoscimento pur essendo in forte stato di choc: la donna sarebbe stata ritrovata senza scarpe e quindi è sempre più accreditata l’ipotesi che sia stata data alle fiamme dopo essere stata uccisa.

Gli inquirenti sono a la voro sul probabile ennesimo caso di femminicidio, in quanto l’ipotesi del suicidio appare palesemente improbabile: l’omicidio sarebbe avvenuto in circostanze ancora misteriose e secondo le prime indagini la vittima soffriva di depressione.

Casi bullismo aumentano

Casi bullismo aumentano: ragazzo diviso tra le umiliazioni, preso a calci e pugni da alcuni suoi compagni. Un video testimonia l’ennesimo episodio di cyberbullismo, e questa volta si è verificato a Lecce

Casi bullismo aumentanoSembrano essere stati un vero e proprio incubo i mesi di scuola trascorsi durante l’anno scolastico in corso per un povero ragazzo di soli diciassette anni che si è visto vittima di alcuni compagni di scuola bulli: infatti, questi ragazzi lo hanno umiliato e picchiato tra le risate cattive di chi ha forse ancora un’età troppo prematura per poter capire il danno che si può creare ad un povero coetaneo.

La violenza di cui purtroppo spesso oggi si sente parlare riguarda giovani ragazzi che se la prendono con compagni di scuola non accolti sui quali poter affermare in maniera spavalda e cattiva la loro superiorità, macchiandosi di atti di bullismo o come in questo caso di cyberbullismo, visto che l’episodio in questione è stato ripreso da uno smartphone.

Il giovane ragazzo, forse per paura o per vergogna, avrebbe minimizzato i brutti episodi a lui accaduti, ma il video “dei vanti” per fortuna è finito in mano alla madre che tra tristezza e rabbia non ha esitato a depositare una denuncia alla Procura della Repubblica.

Morte Sana Cheema

Morte Sana Cheema: padre e fratello erano rimasti liberi

Secondo quanto riferito da un amico della povera Sana, in Pakistan avrebbero già chiuso il caso: la giovane sarebbe morta per infarto e suo padre e suo fratello non c’entrerebbero nulla.

Morte Sana CheemaSecondo un amico di Sana Cheema, in Pakistan la giustizia non funziona affatto, per cui la ragazza da morta sgozzata sarebbe passata a morta per cause naturali, ovvero infarto: la giovane aveva vissuto fino a sei mesi fa a Brescia ed era ormai una cittadina italiana.

Secondo la madre sarebbe stata uccisa in Pakistan, dal padre e dal fratello, per non aver accettato di sposare un uomo scelto appositamente per lei e del quale lei non era affatto innamorata, visto che il suo cuore batteva soltanto per un altro ragazzo che risiede nella provincia di Brescia e anch’egli italiano di seconda generazione.

La povera vittima secondo la giustizia Pakistana sarebbe stata uccisa da un infarto e non sgozzata da padre e fratello: anche gli abitanti del villaggio dove vivono i suoi familiari sosterrebbero uniti quanto decretato dalla giustizia pakistana.

Rimangono forti dubbi su come sia andata davvero, ma certamente è poco credibile che la ragazza sia morta per un infarto e sicuramente qualcuno si muoverà per trovare la verità e rendere giustizia ad un’altra vittima di culture discutibili.

Capodoglio ucciso

Capodoglio ucciso: è stato un triste episodio in Spagna. Un capodoglio è morto dopo aver ingerito molti rifiuti di plastica presenti in mare, a causa della negligenza delle persone

Capodoglio uccisoIl nostro ecosistema è molto delicato e ciò è stato purtroppo dimostrato ancora una volta dopo che un povero capodoglio è stato ritrovato senza vita in spiaggia in una località nei pressi del faro di Cabo de Palos, a Murcia.

Il triste fatto si era verificato qualche mese fa, ma solo adesso si è venuti a conoscenza della causa che come in quasi la totalità dei casi vede l’uomo responsabile, a causa delle azioni sbagliate e scorrette nei confronti dell’ambiente: la relazione autoptica ha rivelato che nel suo stomaco erano presenti ben 29 chilogrammi di plastica, che avrebbero causato una grave peritonite al giovane maschio di una decina di metri e di circa sei tonnellate di peso.

La specie marina dei Capodogli insieme a quella delle orche è forse la più grande in assoluto e potrebbe sembrare che essi siano animali fortissimi ed indistruttibili, ma purtroppo a causa dell’inquinamento la verità è un’altra e a stabilirlo è anche la Spagna che ha classificato il capodoglio come specie vulnerabile e a rischio estinzione.

Marco Biagi

Marco Biagi è stato freddato dai terroristi circa sedici anni fa: egli è stato tra l’altro ricordato dal Presidente della Repubblica in Italia Mattarella per commemorare i sedici anni dalla sua morte

Marco BiagiIl terrorismo in Italia ha colpito anche in tempi recenti e a farne le spese sedici anni fa è stato Marco Biagi, il quale ha pagato a caro prezzo l’esistenza del terrorismo, e ne ha fatto le spese direttamente con la propria vita: il Presidente della Repubblica Mattarella ha voluto commemorarlo ricordando che egli è vicino alla signora Marina Orlandi Biagi, ai familiari e ad amici e colleghi del giuslavorista.

Marco Biagi fu ucciso a Bologna il 19 Marzo del 2002: la furia omicida avvenne per mano delle Nuove Brigate Rosse che tolsero la vita attraverso un brutale agguato ad un uomo coraggioso che si impegnava fortemente e con responsabilità sociale nel suo importante lavoro che lo vedeva fortemente impegnato anche nel suo ruolo formativo di docente universitario.

Marco Biagi è stato ricordato quindi a Bologna con la deposizione di una corona di fiori nella piazzetta a lui intitolata da parte degli organi comunali che hanno anche organizzato una staffetta simbolica in bicicletta nella serata di questo triste anniversario.

Fine battaglia per Charlie

Fine battaglia Charlie: i genitori del bambino malato decidono di rinunciare alla battaglia legale per portarlo in America

Fine battaglia per CharlieDopo settimane, mesi di lotte e di battaglie, la vita di Charlie è ormai sempre appesa ad un filo ed i genitori del piccolo hanno preso la loro decisione: una scelta sofferta, quella della famiglia, che oggi deve affrontare non solo il grande dolore nei confronti di una situazione drammatica, quella dell’accettazione di una malattia e di una morte ormai certa, ma anche il dolore e la sofferenza dell’impotenza, l’impossibilità di fare qualcosa di concreto e di davvero utile per il loro bambino.

Charlie Gard non potrà sopravvivere. Non potrebbe più sopravvivere, adesso, neanche nel caso in cui si riuscisse a dedicare le giuste cure, quel trattamento di cui si è tanto atteso e per il quale si è a lungo combattuto, e che ormai non avrebbe più alcun senso, alcun significato, per la famiglia. Il piccolo Charlie è ormai in  balìa al suo destino:  alla fine i genitori del bimbo, dopo sofferenze e dolori importanti, si sono dovuti arrendere a questa triste evidenza, scegliendo così di lasciare libero il loro bambino malato, e di interrompere la battaglia legale che avevano intrapreso per poter portare il bambino in  America. Una storia davvero triste, che si concluderà con infinito dolore.

Papa su male

Papa su male: la crisi economica, le guerre, la povertà e la corruzione sono sfide gettate ai popoli per entrare in contatto con la propria indifferenza (e combatterla)

Tra poco più di un mese festeggerà il suo quarto anniversario come Papa, Jorge Maria Bergoglio, 80 anni, che il 13 marzo 2013 sostituì l’emerito Papa Ratzinger. Quattro anni di Pontificato che hanno visto Papa Francesco impegnarsi su più fronti, dal punto di vista verbale e spirituale, anche per contrastare la violenza, l’odio, il terrorismo che nella quotidianità di oggi sembra spesso superare tutto.

Papa su maleMa Papa Francesco, alla vigilia del festeggiamento per il suo quarto anno come Papa, ha deciso di mettere a nudo nuovamente i suoi pensieri, e lo ha fatto, con uno sguardo rivolto ai giovani ed agli innocenti, alle vittime delle guerre, alle vittime della crisi economica che ogni giorno sembra pronta ad una ricaduta, nel corso di un recente colloquio con i superiori degli ordini religiosi.

Jorge Maria Bergoglio ha risposto a domande specifiche, questioni sulla vita e sulla moralità, sulla violenza e sull’odio, che ogni giorno sembrano essere poste dai più deboli: e ha ricordato che, nonostante le guerre, nonostante le difficoltà economiche, nonostante le continue ricadute e la complessità di ciò che sta accadendo al mondo negli ultimi anni, bisogna avere ancora una volta il coraggio di guardare oltre, di misurarsi con la paura ma anche con il bene. È una sfida, secondo il Papa, quella che si pone davanti a noi: una sfida per contrastare l’indifferenza, quella che Bergoglio chiama la “durezza del cuore”, una sorta di malattia che ci fa abituare – fino a renderci quasi immuni – alla morte, al degrado, alla guerra, alla povertà, allo sfruttamento.

Indagati per assenteismo

Indagati per assenteismo: dipendenti e medici dell’Azienda Sanitaria di Cosenza usavano orario di lavoro per svolgere attività private

Sono attualmente indagati per assenteismo – con ben 14 obblighi di presentazione e 4 sospensioni dal lavoro – 18 persone, tra medici e dipendenti dell’Azienda sanitaria di Cosenza, che, sulla base delle recenti indagini portate avanti dalla Procura, hanno portato avanti un comportamento illecito nei confronti degli obblighi che riguardano gli orari di lavoro.

Indagati per assenteismoI medici ed i dipendenti, infatti, erano soliti praticare, con assoluta leggerezza, quello che oggi viene chiamato assenteismo e che riguarda la falsa attestazione della presenza in ufficio. Un tema, quest’ultimo, tra l’altro anche molto discusso, specialmente negli ultimi tempi ed in attesa del nuovo Testo Unico che regolamenta il comportamento dei dipendenti statali (e non) e che, dal decreto Madia, farà partire sanzioni molto severe per chi si assenta dal posto di lavoro in orario di ufficio. Ed è esattamente ciò che è accaduto a 18 persone tra medici e dipendenti degli uffici, che, durante il normale orario di ufficio, si recavano a fare la spesa oppure andavano al bar, a giocare alle slot machine o svolgevano commissioni private.

Dalle indagini che hanno fatto rilevare questo comportamento, è emersa anche la compiacenza di molti colleghi, i quali strisciavano per conto degli altri i cartellini permettendo così ai dipendenti disonesti di proseguire con le loro attività personali, come ad esempio andare a fare la spesa, fare una passeggiata, o ancora andare a giocare alle slot machine.

 

 

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