La prostata è una ghiandola che fa parte dell’apparato uro-genitale maschile. Possiamo immaginarla come una sorta di imbuto rovesciato più o meno delle dimensioni di una castagna, divisa al centro dall’uretra, il tubicino che permette all’urina contenuta nella vescica di essere convogliata verso l’esterno e che la attraversa in verticale per poi proseguire lungo tutto il pene.
Questa ghiandola importantissima per la funzione riproduttiva dell’uomo poichè produce una larga parte di fluido spermatico.
La ghiandola di prostata può essere influenzata da parecchie malattie, come disturbi della minzione, da ipertrofia prostatica benigna o addirittura può essere colpita da tumori maligni.
Sarebbe fondamentale che gli uomini seguissero delle semplici ma importanti regole per ritardare e arginare la comparsa di problemi in quel comparto del nostro organismo.
Walter Artibani, segretario generale della Società Italiana di Urologia in un’intervista sottolinea l’importanza dell’attività fisica e soprattutto scegliere con giusto giudizio ciò che si deve mangiare e ciò che si deve evitare.
Non si dovrebbe esagerare con le spezie e i piccanti poichè infiammano la ghiandola, evitare superalcolici , vino e birra con precisa moderazione.
Attenzione agli sbalzi improvvisi di temperatura, il troppo freddo può provocare una ritenzione acuta d’urina che sarà poi risolvibile a livello ospedaliero con l’introduzione di un catetere.
Altro aspetto lo stesso importante è il vizio del fumo che nei maschi può causare disfunzione e soprattutto impotenza, poichè il fumo va ad ostruire i vasi sanguigni che irrorano il pene , organo che funziona a grandi flussi e pressione di sangue.
Sfatiamo il mito dell’attività sessuale , chi ha problemi di prostata può tranquillamente fare attività sessuale , non esiste nessuna controindicazione se praticata senza eccessi , anzi l’astinenza provoca il ristagno delle secrezioni nella ghiandola prostatica favorendone la congestione e quindi possibili infezioni e infiammazioni.
La salute maschile passa quindi per le nostre mani.