Come era ampiamente prevedibile, il mese di Marzo è stato disastroso soprattutto per le vendite al dettaglio.
Secondo i dati appena pubblicati dall’Istat per quanto riguarda questo settore le perdite sono state all’incirca il 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Per la precisione, è stato stimato un calo pari al 20,5% in valore ed al 21,3% in volume.
A determinare l’eccezionale e preannunciato calo sono le vendite di tutti i beni non alimentari, che sono diminuite del 36,0% in valore e del 36,5% in volume, mentre quelle dei beni alimentari si sono rivelate stazionarie in valore e in lieve diminuzione se si considera il volume (-0,4%).
Nel primo trimestre del 2020, ha aggiunto poi l’Istat tramite i suoi canali ufficiali, le vendite al dettaglio hanno registrato un calo del 5,8% in valore e del 5,9% in volume rispetto al trimestre precedentemente analizzato.
Diminuiscono quindi le vendite dei beni non alimentari (-11,6% in valore e -11,5% in volume), mentre le vendite dei beni strettamente alimentari registrano variazioni positive ( +2,0% in valore e +1,9% in volume).
Se si prendono in considerazione solo i beni non alimentari, si registra un calo in tutti settori che li riguardano.
A scendere di più sono stati abbigliamento e pellicceria ( ben -57,1% ), giochi per bambini, giocattoli, sport e campeggio (-54,2%) e calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-54,1%).
Lieve il calo anche per i prodotti farmaceutici ( solo -6,3%).
Rispetto a marzo dello scorso anno (2019), il valore delle mere vendite al dettaglio è diminuito del 9,3% per la grande distribuzione e addirittura del 28,2% per le imprese operanti su piccoli territori.
Le vendite al di fuori dei negozi sono quindi calate del 37,9% mentre è cresciuto in modo esponenziale il commercio elettronico (+20,7%).
Boom di fatturato invece per E-commerce e vendite di prodotti online, basti pensare che solo Amazon in questo periodo ha avuto un incremento di ordini pari al 25%.