Kim Jong-un, spietato dittatore delle Corea del Nord, è tornato in pubblico per la prima volta in tre settimane.
Tante erano state le voci che lo volevano morto.
Chi parlava di un intervento al cuore andato male, chi parlava di problemi di salute dovuti alla sua obesità ma, alla fine, il dittatore è tornato in pubblica, anche apparentemente più in forma di prima.
Le foto che arrivano dalla Corea del Nord, hanno mostrato immortalato il leader Nordcoreano col suo solito abito in stile Mao, impegnato ieri, il primo maggio, a dare istruzioni a degli operai e a partecipare al taglio del classico nastro rosso inaugurale di una nuova fabbrica di fertilizzanti fosfatici a Sunchon, a 50 km dalla capitale Pyongyang.
Questa riapparizione di Kim ha rimarcato la difficoltà per il Mondo esterno nel capire le vicende interne dello Stato eremita asiatico.
A partire dalle sorti della sua leadership, considerando che l’ultima apparizione ufficiale di Kim era datata 11 aprile, a capo del Politburo del Partito dei Lavoratori.
Le foto, tra le altre cose, lo mostrano mentre parla con alcuni funzionari della fabbrica e, sorridente, ispeziona l’impianto, facendo cadere anche le voci che lo davano come ormai incapace di camminare.
Con lui immortalati in queste ormai famose foto, una serie di funzionari di vertice tra cui la sorella Kim Yo-jong, ovvero colei che era destinata a prendere il potere in caso di morte del fratello.
Nelle foto possiamo notare poi Pak Pong-ju, vicepresidente del Comitato centrale del Partito e anche il premier Kim Jae-ryong.
L’unico assente di spicco, o almeno l’unico non presente nelle foto, è il numero due della nomenclatura, Choe Ryong-hae.
In ogni caso, le sparizioni di Kim sono ormai diventate un’abitudine. Infatti basta pensare che dopo una sua apparizione ad un concerto il 25 gennaio, sia scomparso per 3 settimane, riapprendo solo in un convegno ufficiale.