Negli ultimi giorni si sta discutendo, a livello nazionale, dell’importanza di introdurre l’obbligo vaccinale per i docenti e al personale Ata. Il Governo temporeggia perché bisogna valutare se la percentuale di docenti e personale Ata che mancano all’appello faccia parte della categoria che preferenzialmente non ha preso parte alla campagna vaccinale o sia ascrivibile all’interruzione della somministrazione di Astrazeneca. Sta di fatto che la discussione sull’eventuale obbligo e le modalità di vaccinazioni sono prese in considerazione in vista dell’inizio della scuola in presenza. Di seguito riportiamo l’intervista ad Alfonso D’Ambrosio, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Vo Euganeo.
Per quanto riguarda l’obbligo vaccinale: “per capire meglio questo fenomeno occorre fare una premessa importante. Ovvero, bisogna dare tempo per capire bene il fenomeno. In questo periodo dunque continuare a dire ai docenti e personale Ata, vaccinatevi. Fra due settimane inizierei a discutere sulla base dei numeri. Tutto ciò porta altre conseguenze. Ma una volta avuto il quadro reale e completo si potrà decidere. C’è una sentenza della corte Costituzionale del 2018 in cui si spiega i casi in cui non si possono vaccinare alcune persone. Ma lo Stato deve informare sull’iter. E soprattutto l’obbligo di vaccinarsi è dettato da aspetti importanti e scatta in presenza del 95% del picco di pandemia. L’obbligo vaccinale può dunque essere introdotto in casi come questi in cui c’è la necessità di farlo“.
“L’altro aspetto è culturale, c’è un grosso numero di insegnanti novax, che esprime molta perplessità nei confronti dei vaccini. Questo fa riflettere perché a scuola chiediamo per i nostri studenti la cittadinanza digitale ma poi non la pratichiamo. Dovremmo insegnare a non seguire le fake news. Nel momento in cui il numero degli insegnanti non vaccinati superi il 5%, in base alla sentenza della Corte Costituzionale, occorre chiedersi se ha senso l’obbligo o eventuali limitazioni. Secondo me l’obbligo vaccinale dovrebbe essere disciplinato per i lavoratori che si trovano in contatto con il pubblico“