Tragedia familiare avvenuta nel pomeriggio a San Lorenzo, un quartiere di Roma. Un uomo, Marco Svezia, è stato trovato assassinato nel suo appartamento. Il corpo, alla prima ispezione dei poliziotti e del medico legale, presentava evidenti ferite d’arma da taglio. A denunciare l’accaduto è stata una persona che passando per strada, ha udito delle urla provenire dall’appartamento in questione, posta in un piano basso dello stabile. L’uomo lavorava da anni come custode del palazzo. Gli agenti e i vigili del fuoco si sono precipitati a seguito della segnalazione e dopo essere entrati nell’appartamento scoprono il 53enne privo di sensi. Nonostante i tentativi di soccorso la vittima era già deceduta.
Durante le indagini, a pochi passi dalla vittima, gli agenti hanno trovato chiuso nel bagno il figlio dell’uomo, Daniele, di soli 18 anni, intento a provocarsi delle lesioni con un coltello stretto in pugno. Immediatamente sono avvenuti i soccorsi per il giovane, il quale è stato condotto all’ospedale e successivamente ricoverato in prognosi riservata al Policlinico Umberto I. A seguito di un sopralluogo seguito dagli investigatori e dalla polizia scientifica, non si è escluso l’ipotesi di un omicidio, che probabilmente ha condotto a un atto di tentato suicidio determinato dal “senso di colpa”.
Dalle indagini in corso è emerso un difficile rapporto padre-figlio che ha necessitato più volte di un intervento da parte delle forze dell’ordine a seguito di irruenti liti. Il ragazzo, tossicodipendente, era solito chiedere soldi al padre, quest’ultimo conoscendo le intenzioni del figlio si sottraeva a tale richiesta e ciò determinava un conflitto tra i due. Sotto indagine anche la moglie della vittima e madre del ragazzo, la quale, durante l’accaduto di questo lunedì pomeriggio era assente, per impegni lavorativi. La vicenda ha ancora i contorni da chiarire, ma ci sono alcune drammatiche certezze. Tra queste vi è l’ipotesi plausibile di una lite familiare finita male, alla luce dei precedenti eventi