Eitan, unico sopravvissuto alla strage di Stresa, si è risvegliato dal coma: le prime parole hanno confermato che il piccolo Eitan è cosciente e reagisce agli stimoli sebbene sia comunque tenuto sotto sedazione e seguito da un’equipe di psicologi. La funivia Stresa–Alpino–Mottarone collega la città del Lago Maggiore con la vetta del del Mottarone ma quella che poteva essere una giornata all’insegna della spensieratezza si è consumata in una vera e propria tragedia: il cavo della funivia si sarebbe consumato poco alla volta fino a spezzarsi e la disattivazione del freno di emergenza ha contribuito alla caduta della cabina. Perdono la vita 14 persone tra cui i genitori del piccolo Eitan, unico sopravvissuto, il fratellino e i bisnonni.
Eitan Moshe Biran, cinque anni, unico sopravvissuto alla strage di Stresa si risveglia dal coma. È ricoverato nel reparto di rianimazione, al terzo piano dell’ospedale Regina Margherita di Torino, pian piano i medici stanno tentando di stimolare delle risposte. Oggi le prime parole: “Dove sono? Dove sono i miei genitori?”, ha chiesto alla zia a cui ha rivolto lo sguardo familiare. La situazione del piccolo Eitan rimane critica, ma, se il quadro clinico continuerà a migliorare, il piccolo potrà lasciare presto la rianimazione ed essere trasferito in un reparto di degenza.
Eitan è seguito da un’equipe di psicologi i quali hanno sottolineato che “la comunicazione dell’accaduto è un percorso lungo e delicato”. Per ora hanno solo detto al bambino che si trova in ospedale e che ha dormito per molto tempo. Parla la psicologa Oliviero Ferraris che ritiene opportuno che sia un familiare, con cui il piccolo avrebbe avuto una confidenza intima ancor prima dell’accaduto, una persona a lui cara che si prende tale responsabilità affiancata da una figura professionale. È importante inoltre, aggiunge, che si parli dell’accaduto a più riprese agganciandosi alle credenze religiose.