In queste ore, in Italia, circa nove mila dipendenti di Amazon e ben oltre trenta mila della filiera connessi alla piattaforma statunitense più importante a livello di commercio online, sono in sciopero.
Grazie all’aiuto dei sindacati è stato indetto questo giorno di protesta, il primo al mondo per dirla tutta.
I lavoratori lamentano le pessime condizioni in cui si ritrovano a lavorare, con orari impossibili, spesso si superano le dieci ore lavorative, un’inquadramento contrattuale sbagliato e nessuna indennità legata all’emergenza Coronavirus, nonostante il lavoro non si sia mai fermato, anzi è aumentato.
In più, i vertici dell’azienda non sono disposti nemmeno ad un confronto.
L’azienda tramite una nota ha voluto però precisare alcune cosi, in primis sottolineando che non esiste nessuna situazione pessima di lavoro, anzi gli stipendi sono super competitivi rispetto alla concorrenza, ribadendo di aver già effettuato all’inizio del nuovo anno due colloqui con i sindacati, purtroppo non andati a buon fine.
I sindacati in risposta alla nota aziendale, hanno invitato i consumatori a non ordinare nessun tipo di prodotto nella giornata odierna, la proposta è stata accolta e condivisa anche da Federconsumatori.
In sciopero tutte le società di fornitura di servizi di logistica che lavorano per Amazon.
Anche in America sono giorni importanti per le condizioni di salute dei lavoratori Amazon.
Nello stabilimento di Alabama ci saranno le votazioni per eleggere i sindacati dei lavoratori, il gruppo di Bezos ha cercato di boicottare fino all’ultimo gli incontri tra lavoratori, tanto che il nuovo presidente americano, Biden, è intervenuto a sostegno della categoria dei lavoratori, ricordando di rispettarne sempre e comunque i diritti.
Sempre dall’America arrivano notizie sulla richiesta di circa 4 mila lavoratori Amazon di buoni pasto, per fronteggiare la crisi economica.
La piattaforma di e-commerce più importante al mondo è finita in pochi giorni in un polverone.