Sergio Mattarella pochi giorni fa aveva affidato un mandato esplorativo a Roberto Fico per cercare di costruire una nuova maggioranza dopo le dimissioni dell’ex premier Giuseppe Conte.
Ieri il Presidente della Repubblica dopo aver ascoltato le proposte di Fico ha deciso di provare a formare un governo definiti di “alto profilo”, con nomi illustri e fuori dal mondo attuale della politica.
Questa mattina al Quirinale è arrivato Mario Draghi, a lui il compito di formare un nuovo governo, l’ex numero uno della Banca Centrale Europea ha accettato con riserva, che scioglierà solo dopo alcuni suoi incontri.
La difficoltà sta proprio nel trovare una maggioranza nelle due ali del Parlamento Italiano.
Il Movimento Cinque Stelle è spaccato a metà su questa situazione, l’ala capeggiata da Di Battista è assolutamente sfavorevole a questa decisione, addirittura minaccia di mettersi all’opposizione sia in camera che in senato.
In pratica i voti favorevoli ad un governo Draghi saranno sicuramente inferiore di quelli assicurati a Conte.
Il Partito Democratico non ha una linea ben definita, Zingaretti sembra voler accettare la candidatura dell’economista italiano , mentre Orlando non si pronuncia ancora, volendo forse capire prima su che maggioranza conta il governo che si formerà.
La Lega e Matteo Salvini che dal primo momento hanno invocato le elezioni anticipate, in questo momento non chiudono le porte ad un Governo Draghi, anzi vogliono valutare prima il programma del governo.
Alla Camera il governo Draghi conta, già da ora, sui 93 deputati del Pd, i 91 di Forza Italia, i 28 di Iv, quasi tutti i 50 deputati del Misto, in totale 262 deputati.
Al Senato Quindi sono 131 senatori ‘sicuri’ pro-Draghi che possono arrivare a 138-141 se LeU e una consistente pattuglia del Misto lo vota. Mancano, dunque, almeno venti voti buoni.
Si spera che per fine settimana l’Italia sappia chi sarà la nuova guida governativa.