Proprio nella giornata di ieri in Thailandia, stato del sud-est Asiatico il governo su proposta del Ministro per il Digitale Puttipong Punnakanta ha bloccato l’accesso ai circa 190 siti contenenti video pornografici ed in particolare ha oscurato uno dei siti più famosi al mondo, Pornhub.
Tutto ciò è stato fatto come conseguenza della legge vigente in Thailandia che considera un crimine informatico la pubblicazione online di siti pornografici.
Numerose sono state le proteste da parte dei cittadini del posto, considerando che la Thailandia è tra i venti Paesi per il traffico giornaliero sul famosissimo Pornhub, in particolare ognuno di loro ha trascorso sul sito circa 11 minuti e 21 secondi al giorno in più rispetto ai cittadini di altri Paesi.
A Bangkok un gruppo di manifestanti ha iniziato una protesta sotto il Ministero per il digitale, questi fanno parte del gruppo “Anonymous Party” e si sono presentati con folte schiere e numerosi cartelli in favore dell’accesso sui siti pornografici.
Gli amanti di questo genere di siti ha però subito trovato un inganno per aggirare il blocco di Pornhub, infatti in Thailandia vi è stato un netto aumento di persone che proprio dal giorno del blocco ai siti pornografici usano reti private virtuali (Vpn) in grado di raggirare la censura.
Emilie Pradichit che da anni si batte per i diritti di accesso al digitale e tra l’altro direttrice della Fondazione Manushya sottolinea come il governo Thailandese voglia controllare sempre di più ciò che i propri concittadini fanno online, come una sorta di dittatura nel campo del digitale.
I manifestanti che da giorni ormai sono in protesta a Bangkok sono per la maggior parte ragazzi universitari e liceali che in maniera pacifica mostrano il loro disprezzo verso questa decisione mettendo in campo nuovi modelli di protesta, ovvero utilizzando riferimenti alla cultura pop come le saghe letterarie di Harry Potter.