La didattica a distanza, tra pochi benefici e tanti rischi

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Il Covid-19 non ha risparmiato il comparto scuola , anzi nella prima ondata verificatasi nei mesi di marzo e aprile, tutti gli Istituti vennero chiusi e non aprirono nemmeno per gli esami di Stato e di terza media , in questa seconda ondata le cose sembrano procedere su questa strada , ovvero nell’ultimo Dpcm del Premier Conte si evidenziava il consiglio di portare la famosa Didattica a Distanza al 75%.
Le videolezioni portano con se numerosissimi rischi sia per il corpo docenti che per gli alunni stessi, infatti in una circolare ministeriale vi sono alcune righe che parlano dei rischi derivanti da un’eccessiva permanenza davanti agli schermi.

Nel Documento di Valutazione dei Rischi si prevede che gli insegnanti debbano illustrare e ricordare ai propri alunni le indicazioni da adottare nell’utilizzo del videoterminale per ridurre al minimo i rischi legati a esso.
Tra le prime regole fondamentali alla prevenzione dei rischi vi è l’obbligo di una pausa di quindici minuti ogni centoventi minuti di videolezioni, valida sia per gli studenti che per gli insegnanti.
Altri consigli riguardano la postazione dove si seguono le videolezioni, la luminosità e la postura corretta da assumere davanti ad uno schermo, ogni Istituto dovrebbe consegnare un plico con informazioni tecniche a riguardo.

Per quanto riguarda la luminosità della postazione di studio , una scarsa luce o un tempo assai lungo davanti ad uno schermo potrebbe portare affaticamento visivo con sintomi quali bruciore, lacrimazione, fotofobia e cefalea, sarebbe utile l’applicazione della Sorveglianza Sanitaria con controlli preventivi e periodici sia per lo studente che per l’insegnante.
In un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo la Dad purtroppo è il mezzo più sicuro a nostra disposizione, ma non può in alcun modo sostituire la didattica frontale che rimane la più ricca, la più proficua in termini di crescita sociale e culturale dei nostri ragazzi.

 

 

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