Nella giornata di ieri a Beirut , capitale del Libano che conta oltre 1.200.000 abitanti, si è verificata una vera e propria tragedia che al momento conta più di cento morti , quasi cento dispersi ed oltre cinque mila feriti, ma i numeri , purtroppo, sono in continuo aumento.
Il materiale che ha dato origine alla fortissima esplosione è stato il nitrato di ammonio che da circa sei anni era depositato in alcuni magazzini che si trovavano nell’area portuale dopo un maxi sequestro fatto su una nave con bandiera moldava.
Il governo libanese ha fatto subito scattare gli arresti domiciliari per tutti i funzionari del porto che lavoravano a quell’epoca.
Marwan Aboud attuale governatore della città , nella mattinata di oggi ha annunciato alla stampa una prima stima dei danni fatti dall’esplosione , più di 300 mila abitanti sono rimasti senza casa e in denaro i danni si avvicinano alla cifra di 4 miliardi di dollari.
Le deflagrazioni causate dal violento scoppio hanno lasciato nella’aria polveri sottili e materiale dannose che alla lunga potrebbe diventare mortale , per questo il ministro delle salute Hamad Hasan invita a chi può di lasciare in maniera abbastanza veloce la città e rifugiarsi altrove.
Negli occhi della povera gente si legge angoscia e tanta paura.
Nell’esplosione sono stati distrutti i silos di grano installati vicino al porto della città , quindi a breve finiranno anche le riserve e la gente non avrà da mangiare , si teme il peggio visto che la città viveva già una profonda crisi economica e finanziaria.
Badri Daher, attuale direttore generale delle dogane del Libano sottolinea che già da molti anni aveva notificato alla magistratura l’urgenza di spostare il nitrato d’ammonio , senza però ricevere alcuna autorizzazione.
Il primo pensiero ora è quello di cercar di salvare più vite possibili , ma la politica ha annunciato di farla pagare cara a chi ha dato vita a questa tragedia senza fine.