Il trapianto di capelli: quando è consigliabile e come si esegue

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Le problematiche che portano alla caduta dei capelli e alla calvizie sono diverse, in alcuni casi si tratta div ere e proprie patologie. Non sempre però le cure di questi disturbi possono passare attraverso l’utilizzo di farmaci o di particolari cure locali. Nel caso in cui la calvizie sia persistente può essere necessario ricorrere al trapianto di capelli, come viene anche consigliato sul sito CesareRagazzi.com.

Che tipo di trapianto

Le tecniche di trapianto dei capelli negli anni hanno fatto dei veri e propri passi da gigante. Oggi sono disponibili diverse tecniche, più o meno adatte a seconda dei casi. Per una persona che si sente eccessivamente a disagio a causa della perdita dei suoi capelli naturali il trapianto rappresenta spesso un atto necessario, che le permette di tornare ad avere una vita piena e soddisfacente. Sono diverse le tipologie di trapianto che si possono effettuare; possiamo dividerle in due grandi gruppi: trapianto o autotrapianto, e infoltimento non chirurgico.

La rivoluzione dell’infoltimento non chirurgico

L’infoltimento non chirurgico si effettua sulle persone che hanno piccole aree del capo in cui si avverte una chiara perdita di capelli, o nel caso in cui si manifesti solo un leggero sfoltimento della chioma. In questi casi si può intervenire fissando alla cute delle apposite epitesi; si tratta di piccole epitesi in materiale anallergico, rivestite con capelli naturali, che vengono fissate nelle zone interessate dalla calvizie o dalla cadute dei capelli. Questo tipo di prodotti vengono studiati e progettati appositamente per ogni singolo paziente, in modo da risolvere per sempre il suo particolare problema. L’infoltimento non chirurgico viene spesso preferito dalle donne, che non necessitano di coprire ampie aree del capo con la nuova capigliatura.

Il trapianto

Nei casi in cui la calvizie è un problema più serio, dovuta ad esempio all’alopecia areata o all’alopecia androgenetica, si può intervenire in modo risolutivo utilizzando il trapianto di capelli. Nella maggior parte dei casi infatti l’alopecia si manifesta solo in alcune zone del capo, ad esempio sulla sommità della testa, o sopra la fronte. Chi soffre di questa problematica tende però può avere capelli in ottima salute nelle restanti parti del capo. Il trapianto consiste nel prelievo dei bulbi piliferi dalle zone laterali della testa e dalla nuca, con conseguente impianto nelle parti ormai prive di pelo. Se la tecnica viene effettuata in modo corretto l’attecchimento è garantito per la maggior parte dei bulbi piliferi prelevati, cosa che rende l’impianto compatto e piacevole a vedersi, soprattutto dopo che i peli si sono ben sviluppati.

Tecniche di trapianto di capelli

Le tecniche utilizzate per il trapianto di capelli sono essenzialmente due: FUT e FUE. La differenza sostanziale è facile da descrivere: con la FUT si prelevano dal cuoio capelluto sottili strisce di follicoli piliferi, mentre con la FUE si prelevano singoli follicoli. Nell’arco di pochi minuti i follicoli sono poi valutati e impiantati a dimora, in modo da favorirne l’attecchimento. I punti di sutura sono posti lungo l’andamento di crescita dei capelli naturali, per evitare che le eventuali cicatrici si possano con il tempo notare.

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