La cremazione in Italia avviene secondo norme nazionali e regionali e, ad oggi, esistono anche una serie di prassi di cui si occupa direttamente l’agenzia funebre a cui le persone desiderano affidarsi. Si tratta di un processo attraverso il quale il corpo del defunto viene arso assieme alla bara con il fine di ridurlo in una polvere molto fine che verrà riposta in un’urna. Oggi vedremo tutto quello che c’è da sapere sulla cremazione in Italia e, quindi, vedremo norme, consuetudini e prassi.
Il funzionamento della procedura di cremazione
La cremazione è una procedura che prevede l’inclusione anche della bara all’interno del forno che viene bruciata assieme alla salma. Nella bara non possono essere inseriti oggetti e suppellettili proprio perché, eventuali rimanenze, vengono poi separate dai resti per la deposizione nell’urna.
La cremazione avviene all’interno di appositi forni a circa novecento gradi. Durante la cremazione il corpo viene arso ma non ridotto in cenere, una procedura che avviene successivamente. I gas liberati dal corpo, invece, passano attraverso un depuratore che previene che questi vadano a finire nell’ambiente circostante.
Costi e leggi sulla cremazione in Italia
La cremazione ha un costo che non supera i cinquecento euro per legge. Chiaramente questo costo fa riferimento alla sola cremazione e non riguarda quelli complessivi del funerale. In ogni regione, quindi, le persone non spendono più di cinquecento euro per la sola cremazione.
Stando alle norme sulla cremazione in Italia le ceneri vengono riposte in un’urna apposita che poi può essere conservata in apposite arie cimiteriali, all’interno della cappella di famiglia o in casa. Chi decide di conservare le urne in casa si impegnerà legalmente e, quindi, dovrà comunicare all’Ufficio Comunale competente qualsiasi cambiamento o spostamento.
Le ceneri possono essere anche disperse e affidate alla terra
Nel nostro Paese tale pratica è vietata all’intero di centri abitati e ogni Comune stabilisce precise norme di dispersione. La decisione di cremare il corpo dei defunti, in Italia, inizia ad avere sempre maggior diffusione. Le ragioni riguardano, in un certo senso, questioni etiche dal momento che il corpo non va incontro alla decomposizione e, quindi, viene considerata un’opzione più pulita e decorosa.
Inoltre la cremazione prevede costi e spazi inferiori ed è favorita da una maggior libertà di azione per la conservazione dei resti. Ci sono anche ragioni religiose, spirituali e filosofiche per cui le persone decidono di voler essere cremate come la volontà di “tornare polvere” disperdendo le ceneri in natura.
Una scelta da rispettare
Qualunque sia la motivazione che spinge una persona a voler essere cremata riteniamo che questa debba essere rispettata alla lettera. I modi per farli sono numerosi e possono consistere in un testamento olografo o in un atto vidimato e depositato presso una delle numerose associazioni attive in Italia proprio per questo scopo.
Quanto alle modalità di dispersione e conservazione occorrerà far riferimento alle norme regionali e locali perché ogni amministrazione prevede precisi protocolli e aree ammesse per la dispersione delle ceneri del caro defunto. Per ogni dubbio, invece, conviene contattare un’associazione o un’agenzia funebre specifica e chiedere chiarimenti.